Un “quadro generale compromesso“ culminato con l’arresto cardiocircolatorio che l’ha strappata alla vita a soli 22 anni. È quanto è emerso, un primissimo e parziale responso, dall’autopsia di Margaret Spada, la ragazza di Lentini, morta lo scorso 7 novembre a Roma, dopo tre giorni di agonia per un intervento di rinoplastica parziale in un centro medico della Capitale, scelto dalla ragazza sui social.
Proprio su questo aspetto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ammonisce ricordando che “bisogna evitare il rischio di affidarsi al web come fosse il medico di fiducia. Lo vediamo anche in questi giorni con conseguenze drammatiche“.
La struttura di viale Cesare Pavese, nel quartiere Eur, risulta, infatti, sprovvista di autorizzazione per quel tipo di intervento, secondo quanto rende noto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. E ancora: uno dei titolari era privo di specializzazione e “non poteva effettuare interventi di chirurgia estetica/plastica non a scopo ricostruttivo“, in base ad accertamenti amministrativi svolti nel 2023.
Gli esami tossicologici dovranno, nelle prossime settimane, chiarire anche cosa sia stato somministrato alla ragazza prima e dopo il malore. All’autopsia, disposta dalla procura di Roma nel fascicolo che vede due medici dello studio dove si era recata la 22enne indagati per omicidio colposo, hanno partecipato anche i consulenti di parte.
Marco e Marco Antonio Procopio, padre e figlio, operavano insieme in uno studio medico di Roma, risultato “non autorizzato“.
“Rimodellamento del naso in 20 minuti”: questo il “motto” commerciale del medico chirurgo Marco Antonio Procopio sui social, da TikTok a Instagram. Oggi tutti gli account del chirurgo risultano chiusi o cancellati, ma in rete è ancora possibile trovare tracce dei contenuti che pubblicava per pubblicizzare gli interventi estetici, con i classici “prima” e “dopo”.
Tante e diverse le perplessità in merito al caso, alcune riscontrate grazie all’autopsia sul corpo della giovane Margaret Spada. All’interno del centro medico dove la 22enne è stata operata, infatti, risulta assente qualunque tipo di documentazione, compresa quella del consenso informato. Inoltre, non sono stati trovati sul luogo atti legati alla contabilità. I carabinieri del Nas effettueranno un ulteriore sopralluogo per verificare che fossero presenti al momento dell’intervento strumenti di emergenza, come defibrillatore e medicinali da utilizzare in caso di shock anafilattico, come il cortisone.