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Democrazia partecipata nel siracusano, i “migliori” sono Priolo Gargallo e Solarino

Diredazione SB

Ago 3, 2022

È partita a Siracusa la collaborazione tra il Comune, la no profit messinese Parliament Watch Italia (PWI), che dedica l’iniziativa “Spendiamoli Insieme” alla democrazia partecipata, e il suo partner tecnologico, l’impresa sociale milanese BIPart, Da qui la principale novità: i siracusani potranno votale online (https://spendiamolinsieme.bipart.it/) dal 5 al 26 agosto per scegliere i progetti vincitori (ognuno dei quali deve valere massimo 15 mila euro) tra i 13 ammessi.
E nel resto del Libero Consorzio? Tra esiti, avvisi e regolamenti, anche qui ci sono i Comuni virtuosi e quelli che lo sono molto meno.

È, probabilmente, Priolo Gargallo (11.585 abitanti) il Comune più virtuoso del Libero Consorzio di Siracusa. Qui l’intero processo del 2022 si è già concluso. La votazione dei cittadini ha dato la palma della vittoria al progetto “Scuole cardio-protette” (182 voti su 271 in totale). Presentato dalla Misericordia, il progetto prevede l’installazione di un defibrillatore per ciascun plesso scolastico (“Manzoni”, “Edificio Nuovo”, ”Bondifè” e “Largo delle Scuole”) e la formazione di 100 persone, tra personale docente e non docente, ai protocolli di rianimazione cardiopolmonare e all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico. I fondi disponibili sono di 15.000,00 €. L’anno scorso era andata anche meglio sotto il profilo della partecipazione. A votare erano stati infatti 1.008 cittadini e l’esito – di inizio agosto – aveva decretato il finanziamento (sempre per 15.000,00 €.) al progetto “REstate al Mare-Sport per Tutti” (430 preferenze) che prevedeva 16 incontri di sport acquatici e da spiaggia, gratuiti e accessibili a tutti i residenti (nuoto, kitesurf, surf, windsurf, vela, yoga, crossfit, stand up paddle, con la presenza di istruttori qualificati, tra settembre e ottobre.

Tra gli enti virtuosi anche Il Comune di Solarino (7.725 abitanti), che ha una sezione “democrazia partecipata” in homepage del sito ufficiale. Ogni anno ha speso i fondi, in media attorno ai 12 mila euro. Ha adottato il regolamento nel 2019 e nello stesso anno, a stretto giro di posta, lo ha modificato per ridurre gli oneri dei soggetti proponenti (dichiarazioni sostitutive di atto notorio). Con pieno rispetto della normativa, l’ammissibilità e fattibilità dei progetti presentati dai cittadini vengono valutate da una Commissione costituita da tutti i Capi Settore del Comune e i progetti ammessi sono poi sottoposti a votazione pubblica. Quest’anno Solarino ha avviato il processo molto per tempo con proposte da presentare entro il 16 marzo, ciascuna fattibile per una somma non superiore ai 3750 euro, cioè il 30% del totale dei fondi disponibili, 12.500,00 €. Nel frattempo ci sono state le elezioni amministrative e oggi siamo in attesa dell’esito dell’iter con le proposte “vincitrici”. Anche negli anni scorsi l’intera attività si è svolta assai tempestivamente. Nel 2021, per esempio, progetti ammessi e non ammessi sono stati resi noti il 24 aprile, le votazioni sono state fissate per il periodo 30 aprile – 15 maggio, l’esito è datato 19 maggio. Ma questo esito presenta qualche peculiarità stravagante: dei 4 progetti destinati alla realizzazione tre sono stati presentati dal Comune stesso e solo uno da un’associazione, a votare decretandone il successo sono stati appena 47 cittadini e di questi quasi tutti hanno parteggiato per il progetto “esterno” (39 voti a “Ti ascolto” dell’Associazione Telluris Onlus).

Abbastanza virtuoso anche Palazzolo Acreide che ha adottato il regolamento nel 2019 e anno dopo anno riesce a spendere i propri fondi. Qui il problema principale è quello della tempistica. Le risorse assegnate alla cittadina (8.416 abitanti) sono infatti superiori ai 10 mila euro (“viaggiano” attorno agli 11 mila e rotti) e pertanto l’ente ricade tra quelli che devono avviare l’iter obbligatoriamente entro il 30 giugno di ogni anno. Palazzolo Acreide non rispetta la scadenza. Quest’anno non ha ancora pubblicato l’avviso e negli anni scorsi gli avvisi sono stati pubblicati sempre negli ultimi mesi dell’anno (a ottobre nel 2021, addirittura nel marzo del 2021 per il processo relativo alla democrazia partecipata del 2020).

Il caso Lentini

Un caso a sé è quello di lentini (22.332 abitanti). Il Comune ha quasi sempre speso i fondi (in media sui 12 mila euro) e qualche atto nei vari anni è stato rintracciato. Ma tutto questo è avvenuto in assenza di regolamento, documento obbligatorio secondo la normativa regionale. Bene, proprio quest’anno Lentini ha adottato – nel Consiglio Comunale del 4 maggio – il regolamento per la democrazia partecipata. E questa adozione è stata considerata – come risulta dagli interventi in Aula – un momento fondamentale per la vita della città. Non per caso si sottolinea che c’è «l’idea di farlo diventare un punto di partenza di un percorso più ampio che faccia diventare i cittadini protagonisti sempre più delle scelte che l’Amministrazione deve fare» e che rappresenta «uno degli elementi più importanti» posti all’attenzione della commissione che sta rinnovando lo Statuto comunale.

Il caso Portopalo di Capo Passero

A Portopalo di Capo Passero (3.805 abitanti, regolamento del 2018) dal 2016 al 2019 le somme destinate alla democrazia partecipata non sono state spese e sono state restituite alla Regione. Poi, nel 2020, si comincia a spendere (quell’anno le risorse erano di 11 mila euro e rotti). Ma con quale modalità? Nel 2020 i cittadini sono chiamati a votare, questo sì, ma possono scegliere solo l’area tematica da privilegiare e il progetto – quindi l’intervento concreto da realizzare – viene sviluppato dal Comune. E le tempistiche? Nonostante fondi superiori a 10 mila euro impongano l’avvio dell’iter entro il 30 giugno, qui l’avviso è spesso pubblicato l’ultimo mese dell’anno e l’esito è spesso approvato l’ultimo giorno dell’anno (è accaduto sia nel 2020 sia nel 2021).

Poche informazioni, poche attività

Era di appena 1.900 euro nel 2020 (ultimo dato ufficiale) la somma a disposizione per la democrazia partecipata di Augusta, città da 34 mila abitanti. Si sa anche che nel 2016 si trattava di 27 mila euro e che nel 2018 e nel 2019 i fondi risultavano azzerati. E poi non se ne sa più nulla. Augusta infatti non ha ancora esitato il regolamento né i ricercatori di Spendiamoli Insieme sono riusciti a trovare altri documenti.
Poche informazioni (e processi spesso non attivati) anche a Cassaro (745 abitanti, regolamento del 2018, qualche avviso qui e là e nessun esito rinvenuto, fondi attorno ai 5 mila euro), Floridia (21.359 abitanti, regolamento del 2017, fondi per 14 mila euro annui), Francofonte (12.192 abitanti, regolamento del 2017, fondi per 10 mila euro), Pachino (21.758 abitanti, regolamento del 2021, fondi per 14 mila euro), Rosolini (20.750 abitanti, regolamento del 2019, fondi per circa 11 mila euro), Noto (23.694 abitanti, regolamento del 2019, fondi per circa 14 mila euro).
Anche a Buscemi (993 abitanti) praticamente non ci sono documenti riguardanti la democrazia partecipata. C’è, questo sì, il regolamento, adottato nel 2017, quando fu pubblicato un avviso, il processo si fece e arrivò fino all’esito. Ma qualcosa deve essere andato storto perché alla Regione risulta una mancata spesa (i fondi erano di 5.415,13 €). Comunque sia, da allora a oggi, non risultano altri atti.
Stesso problema a Carlentini (16.870 abitanti) che ancora oggi risulta senza regolamento. Nel 2019 realizzò il processo ma i fondi (10.840,48 €) risultano restituiti alla Regione. In compenso, quest’anno c’è l’avviso e le proposte sono state appena presentate (la scadenza è infatti fissata al 12 luglio). Le risorse sono state indicate in 11.677,65 €.

Niente votazioni

Con un regolamento datato 2018, Avola (30.667 abitanti) si colloca tra i territori attivi nell’ambito della democrazia partecipata, ma con alti e bassi. Nel 2020 – per restare agli anni più recenti – apposta 37.881,00 € (un po’ di più di quella che risulterà essere la disponibilità effettiva minima, che è di 30.982,00 €) ma la valutazione delle proposte presentate dai cittadini è affidata ad un tavolo tecnico dell’amministrazione e non al voto della cittadinanza. Non si vota nemmeno nel 2021 ma il motivo è che i progetti presentati risultano tutti ammissibili e i fondi (29.150,16 €) bastano per realizzarli tutti. Quest’anno, per risorse lievemente superiori (30.983,00 €), si è chiusa da poco (11 luglio) la raccolta dei progetti presentati dai cittadini.
Niente votazioni anche a Buccheri (regolamento del 2017, popolazione di 1.867 abitanti) dove quest’anno i fondi sono di 14.000,00 € e la presentazione dei progetti è stata fissata entro la scadenza del 29 luglio, scadenza che rappresenta comunque un passo in avanti rispetto al passato. L’anno scorso l’avviso si era fatto attendere un po’ di più (inizio settembre) e tutta la procedura di conseguenza si era svolta nella seconda metà dell’anno, con esito a novembre. Ed è datato novembre anche l’esito del 2020 (somma disponibile di 6.108,00 €). Qualche carenza, però, c’è anche a Buccheri. Neanche qui si vota, infatti. O, almeno, nei documenti rintracciati non risultano votazioni.
Infine, niente votazioni e decisioni affidate a commissioni e tavoli tecnici anche a Canicattini Bagni (6.737 abitanti, regolamento del 2018, fondi attorno ai 10 mila euro), a Ferla (2.392 abitanti, regolamento del 2019, fondi attorno ai 12 mila euro), a Sortino (popolazione 8.391 abitanti, regolamento del 2017, fondi attorno agli 8 mila euro), a Melilli (13.353 abitanti, regolamento del 2017, fondi attorno ai 15 mila euro).

Iria Cogliani

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