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Decreto Sicurezza, i Democratici per Siracusa a sostegno del sindaco Italia

DiMaurilio Abela

Gen 4, 2019

“Condividiamo in pieno la posizione del sindaco Francesco Italia e di tutti quei primi cittadini italiani che hanno deciso di non applicare il Decreto Sicurezza”. E’ la posizione del gruppo consiliare “Democratici per Siracusa” formato da Andrea Buccheri, Salvatore Costantino Muccio e Michele Buonomo. I tre consiglieri comunali siracusani giudicano infatti la norma “altamente lesiva di molti principi fondanti della nostra carta costituzionale”. Non celano pertanto la loro soddisfazione dopo l’annuncio del sindaco Italia di schierarsi dalla parte di tanti suoi colleghi che hanno deciso di disattendere questa legge nelle città da loro amministrate. “Il motivo – affermano Andrea Buccheri, Salvatore Costantino Muccio e Michele Buonomo – è semplice: viola il principio di uguaglianza, nega il diritto ad una residenza, quello alla salute e alla libera circolazione delle persone, principio tutelato anche a livello comunitario. Disapplicare questo decreto – sottolineano i consiglieri comunali – non è un atto di disobbedienza. Significa, invece, evitare di mettere in pratica una norma che è palesemente in contrasto con la Costituzione, legge fondamentale dello Stato italiano e dunque primaria nella gerarchia delle fonti del diritto nel nostro Paese”.

I “Democratici per Siracusa” si spingono oltre quando auspicano “che al più presto qualcuno che si è visto rifiutare la richiesta di residenza, nonostante sia munito di permesso di soggiorno, si rivolga all’Autorità giudiziaria, instaurando il giudizio di legittimità costituzionale dinanzi la Consulta per manifesta violazione di molti dei principi fondamentali della Costituzione. Inoltre, sulla scorta di quanto sta accadendo all’Ars da parte di vari schieramenti – concludono i consiglieri comunali del gruppo “Democratici per Siracusa  – vogliamo che la frase presente agli ingressi della città – (“Siracusa città per la pace e per i diritti umani”) venga concretamente applicata. E’ la ragione per la quale chiediamo che questo importante tema venga affrontato in una città di frontiera come Siracusa. Un tema del genere richiede infatti un approfondimento e una conseguente risposta politica e istituzionale”.

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