Dopo mesi con bassi tassi d’infezione, i casi Covid sono tornati a salire. E la colpa potrebbe essere della nuova variante Eris, che da luglio si è diffusa nel Regno Unito e ora è arrivata anche in Italia. Nell’ultima settimana si è registrato un aumento dei casi dell’1,3% a fronte, però, di una riduzione del 4,4% delle positività già in corso e del 16,4% dei decessi.
Per il direttore generale della Prevenzione, Francesco Vaia, “rispetto alla settimana precedente il numero di nuovi casi di infezione da Sars-CoV-2 non deve creare nessun allarmismo, ma anche nessuna sottovalutazione”.
Quanto all’ondina di agosto, “era prevedibile: quello di Covid-19 non è un virus stagionale, che scompare in estate. Ormai lo sappiamo: ha un andamento a onde, ormai ondine, come quelle del mare sul bagnasciuga. Appena una si ritrae, l’altra arriva”, spiega l’epidemiologo.
”L’Oms ha dichiarato la fine dell’emergenza pandemica ma – afferma Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia della facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio- Medico di Roma – in questi tre anni abbiamo imparato una lezione importante: la vittoria della scienza! Questo ci ha fatto capire, quando era il momento di fare dei lockdown insieme all’utilizzo delle mascherine”.
Per Massimo Ciccozzi, tra l’altro, a spiegare l’aumento dei contagi a inizio agosto è anche il periodo di ferie: “Le persone che non si sentivano bene hanno fatto più tamponi, per capire se potevano partire per le vacanze”.
Il Ministero della salute, considerata l’attuale evoluzione del quadro clinico dei casi di malattia COVID-19, nonché della corrente situazione epidemiologica, ha aggiornato le indicazioni sulle misure di prevenzione della trasmissione di Covid-19.
Persone con diagnosi confermata di Covid-19
Le persone risultate positive ad un test diagnostico molecolare o antigenico per SARS-CoV-2 non sono più sottoposte alla misura dell’isolamento.
Si raccomanda, comunque, di osservare le medesime precauzioni valide per prevenire la trasmissione della gran parte delle infezioni respiratorie.
In particolare è consigliato:
- Indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie (mascherina chirurgica o FFP2), se si entra in contatto con altre persone.
- Se si è sintomatici, rimanere a casa fino al termine dei sintomi.
- Applicare una corretta igiene delle mani.
- Evitare ambienti affollati.
- Evitare il contatto con persone fragili, immunodepresse, donne in gravidanza, ed evitare di frequentare ospedali o RSA. Questa raccomandazione assume particolare rilievo per tutti gli operatori addetti all’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, che devono quindi evitare il contatto con pazienti a rischio.
- Informare le persone con cui si è stati in contatto nei giorni immediatamente precedenti alla diagnosi, se anziane, fragili o immunodepresse.
- Contattare il proprio medico curante se si è persona fragile o immunodepressa, se i sintomi non si risolvono dopo 3 giorni o se le condizioni cliniche peggiorano.
Per quanto riguarda le persone con diagnosi confermata di Covid-19 ricoverate in ospedale oppure ospiti di RSA si rimanda alle norme fin qui attuate.
Persone venute a contatto con casi di Covid-19
Per queste persone non si applica nessuna misura restrittiva. Si raccomanda comunque che le stesse pongano attenzione all’eventuale comparsa di sintomi suggestivi di Covid-19 (febbre, tosse, mal di gola, stanchezza) nei giorni immediatamente successivi al contatto. Nel corso di questi giorni è opportuno che la persona eviti il contatto con persone fragili, immunodepressi, donne in gravidanza. Se durante questo periodo si manifestano sintomi suggestivi di Covid-19 è raccomandata l’esecuzione di un test antigenico, anche autosomministrato, o molecolare per SARS-CoV-2.