“Oggi sarà approvato dal governo il nuovo protocollo per la scuola“: Lo ha detto il sottosegretario della Salute, Andrea Costa, a 24 Mattino su Radio 24.
“L’obiettivo – ha aggiunto – è mantenere la scuola in presenza limitando al minimo la Dad. Credo sia stato giusto introdurre il parametro per chi si è vaccinato. Questo è un protocollo che prevede diversi casi e fa scattare la didattica a distanza solo in caso di tre persone positive in una classe, la quarantena automatica dopo un solo caso non scatta più. E’ troppo importante per i nostri ragazzi svolgere l’attività didattica in presenza”.
LE NUOVE REGOLE
Niente dad se c’è un solo positivo, se sono due quarantena “selettiva” a seconda si sia vaccinati o meno, e si resta tutti a casa se i casi sono almeno tre.
Le nuove indicazioni per la gestione dei contagi in classe, redatte dall’Istituto Superiore di Sanità, ministeri della Salute e dell’Istruzione con il contributo delle Regioni, sono in discussione da un mese e dovrebbe avere il disco verde a breve, tra domani e dopodomani. Per salvaguardare il più possibile l’anno scolastico in presenza, in caso di contagi, il ricorso alla didattica a distanza verrà calibrato, e si darà peso a test e tracciamento: valgono il molecolare, quello rapido, o con prelievo salivare e analisi molecolare. Andranno effettuati il prima possibile e dopo cinque giorni, oltre che al termine dell’eventuale quarantena.
IL PROTOCOLLO
Il protocollo per le quarantene, invocato da settimane, e che “finalmente vede la luce”, per il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli è un passo avanti, ma – avverte – le scuole non dovranno fare tutto da sole. Anche secondo la Cisl Scuola, il dirigente scolastico può individuare i contatti scolastici ma non può autonomamente indicare le disposizioni da intraprendere; e c’è anche il nodo privacy: non può sapere se i dipendenti o gli alunni sono vaccinati o meno e da quanto. Secondo la segretaria generale Maddalena Gissi, poi, si pone anche una questione di metodo: prima dell’ok serve una riunione del Tavolo Nazionale Permanente sulla sicurezza sul protocollo con le parti sociali.
Il protocollo sarà diverso a seconda della fascia d’età degli alunni, tenuto conto che sotto 12 anni non esiste al momento vaccino, e che per i più piccoli, fino a sei anni, non è prevista nemmeno la mascherina in classe. Per questo la bozza in esame elenca la possibile casistica. In presenza di un caso positivo, i compagni di classe faranno un test subito e uno dopo 5 giorni, nel caso di due positivi i vaccinati o negativizzati negli ultimi sei mesi faranno la sorveglianza con testing, i non vaccinati la quarantena; nel caso di due positivi andrà in quarantena tutta la classe.
Anche per i docenti ci sarà un discrimine tra vaccinati e non, e si dovrà tenere anche contro delle misure di prevenzione adottate. Per le altre classi non sono previsti provvedimenti, salvo diversa indicazione delle Asl. Un caso ancora diverso è quello dei servizi dell’infanzia: per i più piccoli (0-6 anni) è prevista una quarantena di dieci giorni, al termine dalla quale dovranno effettuare un test. Intanto prende corpo l’ipotesi di assegnare al personale scolastico una corsia preferenziale per la terza dose.