Prosegue l’ondata estiva di Covid con 17mila nuovi casi registrati nell’ultima settimana (+26%). Lo indica il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute. L’indice di trasmissibilità (Rt) calcolato con dati aggiornati al 31 luglio 2024 e basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 23/07/2024 è pari a 1,19 (1,11-1,28), “sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente”.
Secondo il monitoraggio, al 31 luglio l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 3% (1.829 ricoverati), in leggero aumento rispetto alla settimana precedente (2,4%). In lieve aumento anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,6% (55 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (0,4%) I tassi di ospedalizzazione e mortalità sono più elevati nelle fasce di età più alte (tasso di ospedalizzazione nelle fasce 80-89 e over 90 rispettivamente pari a 68 e 118 per 1.000.000 abitanti, tasso di ricovero in terapia intensiva nelle fasce 70-79, 80-89 e sopra i 90 anni pari a 1 per 1.000.000 abitanti e tasso di mortalità nelle fasce 80-89 e oltre 90 anni rispettivamente pari a 4 e 8 per 1.000.000 abitanti).
L’incidenza di casi Covid-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 25/07/2024 – 31/07/2024 è pari a 29 casi per 100.000 abitanti, “in lieve aumento rispetto alla settimana precedente, pur rimanendo bassa”. L’incidenza settimanale (25/07/2024 – 31/07/2024) dei casi diagnosticati e segnalati risulta in lieve aumento nella maggior parte delle Regioni/PPAA rispetto alla settimana precedente.
L’incidenza più elevata è stata riportata nella regione Campania (55 casi per 100.000 abitanti), la più bassa nelle Marche (1 caso per 100.000 abitanti). La percentuale di reinfezioni è il 48% circa, stabile rispetto alla settimana precedente. Riguardo le varianti, i dati evidenziano “la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale. Tra questi, in crescita la proporzione di sequenziamenti attribuibili al lignaggio KP.3.1.1”.
L’aumento dei casi, nei giorni scorsi, ha messo in allarme i medici di famiglia che sottolineano come ci sia “una diffusione non monitorata dai numeri nazionali, poiché è stato notevolmente ridotto il sistema di rilevamento dei tamponi“ e, quindi, i dati ministeriali sono “fortemente sottostimati“, come sottolinea la federazione nazionale medici di medicina generale (Fimmg).
Per Fabrizio Maggi, direttore della Uoc (Unità operativa complessa) Virologia e laboratori biosicurezza dello Spallanzani di Roma l’aumento dei contagi “è un fenomeno previsto nella traiettoria evolutiva del virus che continua sottotraccia la propria corsa verso il traguardo del definitivo adattamento all’uomo”.