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Con i lavoratori e il sindacato per affermare una svolta decisiva per le attività industriali. Un nuovo patto per le bonifiche, il risanamento ambientale, investimenti sostenibili e una nuova politica degli appalti.

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Giu 4, 2018

Ormai la situazione industriale, ambientale ed occupazionale dell’intero settore industria impone scelte importanti e una svolta oseremo dire storica nel rapporto con il territorio, le comunità, le Istituzioni locali.

Noi restiamo convinti che l’industria debba continuare a rappresentare, insieme all’agricoltura e la turismo, uno dei pilastri su cui fondare uno sviluppo sostenibile e di qualità dell’economia provinciale. Ma è bene dirsi la verità fino in fondo: ritardi, omissioni, superficialità, arroganza, silenzi hanno prodotto negli ultimi 10 anni in particolare la lacerazione del rapporto di fiducia delle industrie con il territorio. E’ cresciuto il malessere e il malcontento nei confronti delle grandi committenti sia sul terreno delle politiche industriali ed occupazionali ma anche e soprattutto su quello ambientale e della sicurezza. Una miscela esplosiva già accesa che se non si cambia marcia e registro porterà inevitabilmente alla definitiva rottura. Oggi alcune scelte industriali ( cessione della Raffineria Esso, investimenti annunziati ma ancora non attivati ed implosione di diverse imprese dell’indotto) stanno rendendo ancora piu’ incerti e precari gli scenari prossimi e futuri delle attività industriali e dei livelli occupazionali.

La decisione, quindi, assunta dalle organizzazioni sindacali, confederali e di categoria, di rilanciare la Vertenza Industria mettendo al centro la sostenibilità ambientale, la qualità dei prodotti e dei cicli, la sicurezza sul lavoro e con il territorio trova il pieno e convinto sostegno di Art1 Mdp della provincia di Siracusa.

Particolare attenzione giustamente viene posta sul terreno della condizione delle categorie dell’indotto ( metalmeccanici ed edili in testa) che piu’ di tutti in questi lunghi anni hanno pagato il prezzo della crisi che ha investito l’industria siracusana.

Deve essere chiaro: uno dei principali terreni su cui si misura l’inversione di marcia è e sarà quello di affermare nell’intera area industriale una diversa politica degli appalti. Si superi la visione esclusivamente della competizione e della compressione dei costi e si punti sulla affidabilità, solidità e qualità complessiva delle Imprese. La Confindustria mantiene una grande responsabilità anche in questo versante: deve svolgere un ruolo di maggiore equilibrio tra le grandi committenti e le Imprese dell’indotto senza il quale sarà impossibile realizzare un salto di qualità che eviti i continui blocchi delle portinerie e tensioni ma attraverso garanzie e tutele maggiori per i lavoratori spesso massacrati da un sistema degli appalti selvaggio e con poche regole.

Alla classe dirigente, istituzionale e politica di questa provincia il compito e la responsabilità di sostenere questo processo, di uscire dal limbo e dagli equivoci delle pure enunciazioni di principio e di rappresentare a Palermo e a Roma gli interessi di questo territorio.

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