L’importanza della lotta sindacale, della rivendicazione dei propri diritti, del lavoro. C’erano anche i tre segretari generali provinciali di Cgil, Cisl e Uil Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò questa mattina ad Avola, per la rievocazione celebrativa dei “Fatti di Avola” avvenuti il 2 dicembre del ’68. E a distanza di 48 anni il ricordo è ancora vivo, così come la rivendicazione e gli scioperi, le lotte e il diritto al lavoro. Lo hanno sottolineato i segretari generali, al fianco delle istituzioni presenti, attraverso la partecipazione e la deposizione di una corona di fiori al fianco di una lapide posta in contrada Chiusa di Carlo, nel punto in cui morirono Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona, caduti proprio durante uno sciopero dei lavoratori agricoli della provincia di Siracusa. Il suono delle trombe sulle note del “Silenzio Militare Italiano”, in contrada Chiusa di Carlo e all’interno del Palazzo Comunale dove è stata posta un’altra lapide, hanno poi reso l’atmosfera ancora più reale, più viva nel ricordo, testimoniata anche dalla presenza dei sindaci di Avola, Luca Cannata e Noto, Corrado Bonfanti.
“Questo evento rappresenta ogni anno il simbolo della lotta sindacale per rivendicare un sacrosanto diritto dell’uomo: il lavoro – hanno sottolineato i tre segretari di Cgil, Cisl e Uil – E noi non possiamo che essere al fianco delle istituzioni, delle famiglie dei superstiti e di chi ha dato la vita per tutelare la propria dignità, che è poi la dignità di noi tutti. Il messaggio di quell’evento, rivelatosi poi tragico per certi versi, deve accompagnarci quotidianamente perché quella “lotta” è anche e soprattutto la nostra. E oggi più che mai la rivendichiamo con forza affinché ogni uomo riacquisti la cosa più sacra: la dignità”.