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Casi di Covid e morbillo in aumento, torna la paura in Sicilia: l’importanza della vaccinazione

Diredazione SB

Giu 17, 2024

“In Sicilia, la situazione epidemiologica sta diventando preoccupante con un notevole aumento dei casi di morbillo e un riemergere di varianti del virus SarsCov2“. Lo sostiene un recente report dell’Istituto Superiore di Sanità.

La regione ha registrato un’incidenza di morbillo tra le più alte in Italia, con un aumento di casi che è il triplo rispetto alla media nazionale, a partire da aprile 2024. Questo incremento è stato particolarmente marcato tra i giovani e i bambini, segnalando una preoccupante diminuzione delle coperture vaccinali che, secondo Antonio Cascio, direttore del reparto di Malattie infettive del Policlinico di Palermo, “è scesa sotto il livello di sicurezza nazionale del 95%, situandosi intorno all’85% in alcune aree“.

Oltre al morbillo, la Sicilia è testimone di un aumento di casi di COVID-19, attribuibili a nuove varianti del virus. Queste varianti stanno sfidando l’efficacia dei sieri attuali e hanno riacceso l’attenzione sulla necessità di aggiornamenti vaccinali e su una migliore gestione delle infezioni.

L’infettivologo, Bruno Cacopardo, direttore dell’UOC di Malattie infettive all’ospedale Garibaldi di Catania, ha sottolineato “la necessità di distinguere accuratamente tra i casi di Long COVID e quelli derivanti da nuove infezioni. La confusione diagnostica tra Long COVID e altri tipi di infezioni respiratorie è una sfida crescente, complicata dalla presenza simultanea di patologie come pertosse, influenza e pneumonie atipiche, tutte influenzate dalla stessa crisi sanitaria“.

Le autorità sanitarie stanno, quindi, rafforzando le misure preventive, con un’attenzione particolare alla vaccinazione nei giovani e nei bambini, per cercare di contenere la diffusione del morbillo e del COVID-19 nella regione. 

La Sicilia si trova ad affrontare pertanto un preoccupante aumento di casi di Covid e morbillo, entrambi legati alla scarsa adesione alle vaccinazioni.

Morbillo:

  • La regione è la quarta in Italia per incidenza di casi di morbillo, con un tasso di 48 contagi su un milione di abitanti.
  • L’83% dei casi registrati in Italia nel 2024 si è verificato in Sicilia.
  • I dati mostrano un aumento significativo rispetto ai mesi primaverili, quando solitamente i contagi tendono a diminuire.
  • Le cause principali di questa impennata sono da ricercarsi nel calo delle vaccinazioni, soprattutto per la seconda dose somministrata ai bambini tra i 5 e i 6 anni, che ha raggiunto una copertura del 72% contro l’85% della media nazionale.
  • Il morbillo, sebbene non più letale come in passato, può comunque causare gravi complicazioni, soprattutto nei soggetti anziani e fragili.

Covid:

  • Si registra anche un aumento dei casi di Covid in Sicilia, seppur con una sintomatologia meno grave rispetto alle precedenti ondate.
  • Le nuove varianti del virus, sfuggendo alle pregresse infezioni e ai vaccini aggiornati, stanno causando nuovi contagi.
  • In aumento anche i casi di Long Covid, con pazienti che lamentano sintomi come difficoltà respiratorie, dolori muscolari e debolezza, anche a distanza di mesi dal contagio.

Le cause della scarsa vaccinazione:

  • Diverse cause concorrono alla scarsa adesione alle vaccinazioni in Sicilia:
    • Disinformazione e fake news che alimentano dubbi e paure ingiustificate sui vaccini.
    • Scarsa comunicazione da parte delle istituzioni.
    • Difficoltà di accesso ai servizi vaccinali, soprattutto nelle aree rurali.

L’importanza della vaccinazione:

  • La vaccinazione rimane lo strumento più efficace per prevenire le malattie infettive e proteggere la salute pubblica.
  • È fondamentale che le istituzioni si impegnino a promuovere la vaccinazione con campagne informative chiare e basate su evidenze scientifiche.
  • Occorre, inoltre, facilitare l’accesso ai servizi vaccinali, garantendo la capillarità sul territorio e orari flessibili.

In conclusione:

“L’aumento di casi di Covid e morbillo in Sicilia – commenta il professor Cacopardo – è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. La scarsa vaccinazione rappresenta un serio problema di sanità pubblica che richiede un intervento immediato e deciso da parte delle istituzioni. Solo attraverso una corretta informazione e un impegno concreto nella promozione della vaccinazione sarà possibile invertire questa tendenza e tutelare la salute di tutti i cittadini“.

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