La Corte di Cassazione, pronunciandosi su di un fatto di cronaca siracusano, ha deciso che non è reato coltivare una piantina di marijuana sul balcone. Così si è pronunciata la sesta sezione penale. Tutto è cominciato il 16 febbraio scorso quando il tribunale di Siracusa dispone il “non luogo a procedere” per un signore di Siracusa trovato con una piantina di canapa indiana sul terrazzo. Per il tribunale, la concentrazione del principio attivo e la presenza di un’unica pianta permettevano di escludere la diffusione della droga leggera, sufficiente per uso personale. La Procura si è però opposta, contestando la violazione della legge penale. Il peso e l’altezza della piantina insieme alla quantità di principio attivo sopra i minimi di legge andava sanzionato. Non si è mostrata d’accordo la Cassazione che ha rigettato il ricorso. Una sola piantina coltivata su un terrazzo in un contesto urbano non è in grado di incrementare il mercato delle sostanze stupefacenti, è il parere della suprema corte. I giudici hanno escluso “… che da questa coltivazione possa derivare quell’aumento della disponibilità della sostanza e quel pericolo di ulteriore diffusione che sono gli estremi integrativi della offensività e punibilità della condotta ascritta”.