Totalmente condiviso dal Sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, Presidente regionale di Anci Sicilia, l’Associazione che raggruppa tutti i Comuni siciliani, l’appello rivolto ai Sindaci dal Comitato Promotore provinciale per la raccolta firme per il Referendum abrogativo della legge sull’Autonomia Differenziata approvata recentemente dalla maggioranza governativa nazionale.
Il Comitato Promotore, costituito da forze sindacali, associazioni, forze politiche di opposizione al governo nazionale, si rivolge ai Sindaci, nella loro veste di rappresentanti delle Comunità che amministrano, per sensibilizzarli alla scelta dell’abrogazione di una legge, come sottolineato anche dal Sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, nel suo doppio ruolo di Presidente di Anci Sicilia, che amplifica notevolmente i divari e le disuguaglianze delle Regioni del meridione, Sicilia tra tutte, e le Regioni del nord più ricche, non solo economicamente ma anche in servizi.
Tutto questo in un momento di grave crisi per i Comuni, come più volte denunciato da Anci Sicilia, messi in ginocchio dai rilevanti tagli alle risorse finanziarie, dalla ridotta capacità riscossiva che gli Enti Locali registrano per il perdurare della crisi economica ed occupazione che attaglia le famiglie siciliane, il deficit infrastrutturale sistemico dell’Isola, le criticità di un sistema sanitario non in grado di garantire servizi ai cittadini.
Per non parlare del sistema rifiuti i cui costi sono triplicati, da 160 euro a circa 400 euro a tonnellata per lo smaltimento non in discarica, visto che i territori ne sono privi, ma addirittura all’estero, a cui si aggiungono gli esorbitanti costi energetici, la crisi idrica aggravata dalla siccità e dalle carenze infrastrutturali in questo settore, lo spopolamento soprattutto delle aree interne e dei piccoli centri, e l’atavica carenza di personale per fare funzionare la macchina amministrativa e dei servivi.
«In questo panorama di grande e grave “debolezza”, la legge sull’Autonomia Differenziata, dimenticando i principi costituzionali di solidarietà ed equità tra le Comunità, tra i cittadini, – afferma il Sindaco Paolo Amenta – non farà altro che accrescere le differenze e la voragine che attualmente registriamo. Come sostenuto dal Comitato referendario, infatti, i Comuni, e con essi le Provincie che tra qualche mese ci chiamano a rigovernare dopo averle svuotate di risorse, saranno tagliati fuori dai tavoli di confronto e ridotti ad un ruolo marginale nella definizione dei LEP, i Livelli Essenziali delle Prestazioni, che l’articolo 117 della Costituzione vuole che vengano garantiti su tutto il territorio nazionale, a tutti i cittadini, indifferentemente. L’art. 5 della nostra Carta Costituzionale che garantisce a tutti, ripeto tutti, giustizia sociale, coesione ed eguaglianza dei diritti, purtroppo, è già evidente dal modo stesso con cui l’Autonomia Differenziata è stata approvata, senza priva parlare di LEP ed escludendo ogni confronto con i territori e gli Enti Locali primo front office con i cittadini. Per cui innesca gravi forme di disuguaglianza fra i cittadini della stessa nazione con imprevedibili ripercussioni sulla tenuta sociale, in particolare, nelle regioni del Sud.
È importante che i diritti sociali e di cittadinanza siano garantiti con pari opportunità – continua il Sindaco di Canicattini Bagni e Presidente di Anci Sicilia, Paolo Amenta – e che istruzione e sanità, in via prioritaria, nella qualità di diritti fondamentali dei cittadini, rimangano incardinati in un unico sistema che garantisca il superamento delle disuguaglianze sociali ed economiche.
Le Autonomie locali incarnano i valori istituzionali di solidarietà e autonomia e i contenuti della legge approvata dalla maggioranza governativa si muove su percorsi di disuguaglianze mettendo in pericolo l’unità nazionale. L’Abbiamo più volte ribadito e sottolineato – conclude il Sindaco Amenta – prima ancora di dare corso all’Autonomia Differenziata si doveva procedere al superamento della spesa storica e assicurare i Livelli Essenziali delle Prestazioni a tutti i cittadini italiani, superando le diseguaglianze nell’erogazione dei servizi. L’Italia non ha bisogno di essere divisa in due ma piuttosto di unità e del rispetto dei principi contenuti nella Carta Costituzionale. Per questo sono favorevole al Referendum e mi adopererò per il suo raggiungimento per il bene dei miei cittadini e di tutti i cittadini delle aree meridionali»