www.telecittanews.it

Quotidiano d'informazione online

Call center molesti, c’è una proposta per bloccarli: i consigli di UNC per difendersi 

Diredazione SB

Apr 30, 2025

Agcom Ministero delle Imprese e del Made in Italy starebbero lavorando ad un filtro per contrastare i call center molesti e le truffe realizzate attraverso lo spoofing

Tutti noi siamo bombardati da telefonate di telemarketing aggressivo che, nonostante norme come il Registro delle opposizioni, continuano a disturbare i consumatori anche più volte al giorno. 

CLI Spoofing, che cos’è? 

Questi call center utilizzano la tecnica dello spoofing, che consente di mascherare la loro identità: sul nostro cellulare vediamo, quindi, comparire un numero di cellulare italiano o addirittura quello della nostra banca o di un contatto salvato in rubrica. Lo ha spiegato anche il presidente di UNC, Massimiliano Dona su Instagram.

Il CLI Spoofing (Calling Line Identification, Identificazione della linea chiamante) funziona così: la chiamata parte dall’estero attraverso Internet, utilizzando un software che compone numeri in modo automatico e fa migliaia, persino milioni di chiamate al giorno. Ormai è impossibile sfuggire allo spam telefonico anche se non abbiamo mai condiviso il nostro numero, perché il software compone anche numeri casuali. 

La prova che il numero che vediamo non è quello reale è che se tentiamo di richiamarlo la risposta è sempre che il numero selezionato non è attivo. 

Filtro anti-spoofing, ci siamo quasi? 

La soluzione sembra essere il contrasto alle tecniche che permettono di nascondere l’identità del chiamante.

Agcom ha presentato un software al Tavolo tecnico convocato al Mimit e delibererà le specifiche tecniche con cui gli operatori telefonici italiani dovranno obbligatoriamente filtrare, entro 6 mesi, le chiamate spam, camuffate da CLI Spoofing.  

Naturalmente, non è da loro che partono le chiamate con numero falso. Gli operatori telefonici italiani ricevono la chiamata, originata da reti estere (soprattutto India, Tunisia, Hong Kong, etc.), e sono obbligati a “consegnarle” all’utente finale. 

Durante questo processo, l’operatore che riceve la chiamata dall’estero non ha il controllo e non è in grado di verificare in modo immediato se il numero del chiamante sia autentico. Alcune aziende hanno introdotto tecnologie anti-spoofing volontariamente, ma non c’è mai stato un obbligo per gli operatori e non si sa bene chi lo abbia fatto e quali tecnologie abbia utilizzato.  

Come funzionerebbe la soluzione di Agcom 

L’idea dell’Autorità garante delle Comunicazioni è dotare gli operatori di strumenti per verificare in tempo reale il chiamante, attraverso database condivisi.

L’operatore italiano che ricevesse una chiamata dall’estero con numero di cellulare italiano potrebbe verificare innanzitutto se il numero è attivo. Nel caso in cui non lo fosse, potrebbe bloccare la chiamata

Se invece il numero fosse attivo scatterebbe una seconda verifica per determinare se l’utente di quel numero è in quel momento in roaming internazionale. Questo significherebbe che il titolare di quel numero di cellulare è realmente all’estero e la chiamata è, quindi, legittima.

Nel caso in cui l’utente non fosse in roaming, la chiamata proveniente dall’estero verrebbe bloccata perché sospetta. Solo le chiamate da numeri attivi, i cui utenti risultino all’estero, verrebbero inoltrate al consumatore.  

L’idea, quindi, è intervenire al punto di ingresso delle chiamate internazionali, imponendo agli operatori di bloccare i numeri non conformi o palesemente falsificati e lasciar passare solo quelle autorizzate o legate a servizi già attivi, aiutando l’industria del telemarketing legale

I consigli di UNC per i consumatori 

Come possiamo difenderci dalle decine di chiamate che riceviamo dai call center, che possono essere “soltanto” un fastidio continuo, ma anche vere e proprie truffe? 

Ecco alcuni consigli per provare a bloccare sul nascere il telemarketing aggressivo: 

  •  Iscriversi al Registro Pubblico delle Opposizioni per impedire l’uso del proprio numero alle società di marketing. Le multe per le società che non rispettano la volontà del consumatore sono salate (fino a 20 milioni di euro o il 4% del fatturato complessivo annuo), ma aggirare le regole è facilissimo per le società estere e in quel caso il Registro si rivela poco efficace. 
  •  Scaricare delle applicazioni anti-spam, che identificano e bloccano le chiamate. Le più diffuse sono Truecaller o Hiya, che rilevano chiamate e voci generate con l’AI, Call Blocker e Should I Answer, basate su un database di segnalazioni degli utenti. 
  •  Usare le funzioni di blocco chiamate del nostro smartphone. Su iOS ci sono le funzioni Silenzia numeri sconosciuti, che blocca quelli con cui non abbiamo mai interagito o non salvati in rubrica, e Blocco chiamate e identificazione. Su Android ci sono le funzioni ID chiamante e spam come impostazione predefinita, Blocca o Segnala come spam, con cui contrassegnare le chiamate provenienti da un certo numero, e Filtra chiamate indesiderate. 
  •  Non rispondere a numeri sconosciuti: eviteremo di confermare che il nostro numero è attivo. 
  •  Verificare il numero: quando abbiamo dubbi proviamo a richiamare il numero sospetto. Se risulta inesistente è sicuramente spoofing.  
  •  Segnalare al Garante della Privacy, facendo un reclamo sul sito gratuitamente.
  •  Stare attenti ai consensi involontari: ogni volta che firmiamo un nuovo contratto o compiliamo un modulo, potremmo dare il consenso ad essere contattati senza accorgercene, annullando l’eventuale iscrizione al Registro Pubblico delle Opposizioni. L’iscrizione può essere rinnovata più volte per sicurezza. 
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com