Un pari equo. Finisce a reti bianche la sfida tra Atletico Siracusa (nella foto la formazione scesa in campo oggi pomeriggio) e Carlentini, che ha segnato l’esordio assoluto in Seconda Categoria per la squadra del presidente Enrico Abbruzzo. Al “Simoncini” di Belvedere gara intensa e con tante emozioni. Occasioni su entrambi i fronti. Tra i protagonisti il diciassettenne portiere aretuseo Lorenzo Carrubba, autore di grandi interventi.
Atletico Siracusa privo degli indisponibili Cocola, Danto, Busà, Pandolfo, Tralongo e con mister Roberto Regina in tribuna per squalifica. Regolarmente in panca l’altro allenatore, Giorgio Colombo. Primo tempo con supremazia territoriale ospite e già al 21’ Carrubba opera il primo difficile intervento della sua gara, respingendo il pallone scagliato di testa da distanza ravvicinata da Marziano che, nella circostanza, si complimenta con il giovane estremo difensore avversario. Un minuto dopo, altro intervento risolutore su angolo battuto dalla destra: Carrubba è perfetto nei tempi di uscita e allontana efficacemente la sfera dall’area piccola. L’Atletico si fa vedere al 27’ con Di Stefano che, su lancio lungo, addomestica la sfera ma poi se l’allunga e favorisce l’uscita del portiere. Sei minuti dopo, il suo assist per Bordonali è delizioso ma la mira di quest’ultimo non è delle migliori e la palla termina sopra la traversa.
In avvio di ripresa doppia clamorosa chances per Fazio: prima calcia alto da buona posizione, poi il palo ne respinge la conclusione ravvicinata. Accade poco fino al pirotecnico finale quando ancora il portiere di casa Carrubba si erge a protagonista, deviando in angolo un tiro da fuori area. Poco dopo, ecco il capolavoro del match. E’ il 90’ quando respinge una dopo l’altra, con grande bravura, tre conclusioni ravvicinate di Lentini. Qualche minuto prima, il siracusano Di Stefano aveva sfiorato il gol, tirando sull’esterno della rete dalla destra. Al 92’ Bianchini prova a sorprendere il portiere del Carlentini con un pallonetto dalla distanza ma la sfera termina la sua corsa sulla traversa. Poi il fischio finale e gli applausi del numeroso pubblico presente.