Il Tar di Catania ha sospeso il calendario venatorio in Sicilia e l’apertura della stagione che era prevista per stamattina.
La desisione è stata adottata ieri a tarda sera “anche in considerazione degli incendi divampati nel periodo estivo e per gli effetti sull’ambiente e sulla fauna stanziale”.
Ne hanno dato notizia le associazioni ambientaliste e animaliste che avevano presentato il ricorso: Wwf Italia, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia, Lndc Animal Protection ed Enpa, difese dagli avvocati Antonella Bonanno e Nicola Giudice.
Il decreto del presidente del Tribunale amministrativo regionale della Sicilia – Catania porta il numero 499 di questo 2021. Il Calendario venatorio della Regione siciliana era stato emanato con decreti del 26 luglio e 24 agosto scorsi dell’assessore all’Agricoltura.
“Ne consegue – spiegano le associazioni che hanno impugnato i decreti – che la caccia è immediatamente sospesa su tutto il territorio regionale almeno fino al prossimo primo ottobre, data indicata dall’Istituto superiore protezione e ricerca ambientale (Ispra) nel suo parere rilasciato alla Regione ma da questa non accolto”.
Le associazioni ricordano che l’esercizio della caccia in questo periodo di sospensione costituirebbe contravvenzione penale (art. 30 lett. a della L. 157/1992), che prevede l’arresto fino un anno o l’ammenda fino a 2.582 euro. Il Questore, inoltre, può disporre la sospensione del porto di fucile da caccia fino a tre anni.