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Blitz delle vittime dell’amianto al Muscatello: L’ONA incontra l’On.le Faraone, sottosegretario di Stato al Ministero della Salute

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Lug 11, 2017

 

Siracusa, 11 luglio 2017 – Emergenza amianto in Sicilia. Contaminazione di interi territori e popolazioni. Picco di mesoteliomi. Legge Regionale inattuata. Strage di lavoratori per amianto e altri cancerogeni. Tutto denunciato e provato dall’ONA. La città sicula ha il triste record dei casi di cancro da amianto. Il censimento è stato effettuato da don Palmiro Prisutto, arciprete della Chiesa Madre, che ha un elenco di più di 1000 decessi. L’ONA da tempo chiede l’applicazione della Legge Regionale n.10 del 2014. Tutto tace però nell’isola, la gente continua a morire. La politica non fa nulla e allora i cittadini si organizzano ed entra in azione l’ONA: un blitz che è una sveglia.

“Promesse, promesse, promesse…Cosa facciamo per i cittadini della Sicilia? Non sarebbe il caso di dare loro la dignità di un ospedale per potersi curare una volta ammalati? Non sarebbe il caso di far rispettare la Legge sui benefici amianto e liquidare le pensioni amianto? L’ONA non ci sta a continuare a sentire solo promesse, promesse e promesse”, dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

La nutrita delegazione dell’Osservatorio Nazionale Amianto, coordinamento Sicilia, si è presentata presso l’Ospedale Muscatello di Augusta chiedendo un colloquio al sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, l’On.le Davide Faraone.

Un blitz in piena regola quello dell’ONA: Pippo Gianni, Calogero Vicario, Tiziana Blanco e Carmen Perricone, rispettivamente Componente del Comitato Tecnico Scientifico dell’Ona, Coordinatore, Portavoce e Corrispondente dell’ONA, hanno sollecitato l’On.le Faraone, perché la Legge Regionale n.10, ideata e predisposta dall’On.le Pippo Gianni, venga applicata.

Lo stesso deputato dopo aver sottolineato che la legge è stata disattesa e successivamente modificata, ha chiesto all’On.le Faraone un suo autorevole intervento per l’immediata istituzione del centro di Riferimento Regionale per l’Amianto per dare la possibilità di garantire la sorveglianza sanitaria a tutti i lavoratori dell’amianto della Regione Sicilia.

E’ nelle corde e nelle possibilità di quest’uomo politico siciliano poter segnare un’inversione di rotta rispetto alle decisioni di Rosario Crocetta, anche lui potente uomo del PD Siciliano, le cui rotte sembrano essere molto diverse. L’On.le Faraone, durante l’incontro di ieri, ha mostrato il suo volto umano, SI È TRATTENUTO CON LE VITTIME E HA AVUTO PAROLE DI INCORAGGIAMENTO, PROMETTENDO AL COORDINATORE REGIONALE, CALOGERO VICARIO, ED AI PRESENTI, UN INCONTRO AL MINISTERO NEL BREVE PERIODO; gli è stato consegnato il II Rapporto mesoteliomi dell’ONA. L’Associazione fa trapelare un cauto ottimismo all’esito dell’incontro. In virtù della suddetta Legge Regionale, infatti, proprio l’ospedale Muscatello di Augusta sarebbe diventato polo di riferimento per la diagnosi precoce e la cura delle malattie legate all’asbesto, evitando agli ammalati pesanti e costosissime trasferte in altri ospedali fuori dalla Regione.

Ancora, l’applicazione della legge chiave in materia di amianto avrebbe significato, per il nostro territorio purtroppo devastato per la presenza del polo Petrolchimico, il raggiungimento pieno della rimozione di tutto l’amianto presente in edifici pubblici e privati, con un efficiente e capillare controllo sull’azione svolta a livello dei singoli Comuni. A Siracusa, ad esempio, si è provveduto ad approvare lo scorso anno un piano comunale dell’amianto, a tutt’oggi non reso esecutivo. Risultato? L’amianto è tutto lì, negli edifici pubblici censiti nel piano, in altri non censiti ma noti urbe at orbe (vedi tristissima vicenda dell’asbesto presente all’ufficio elettorale), nei palazzi e nelle costruzioni dei privati, persino in una baracca con tetto in amianto, situata nel centro della città, che cade a pezzi ma che, ad oggi, non si riesce a rimuovere nonostante varie ordinanze e provvedimenti comunali di rimozione. Alle istituzioni locali, regionali e nazionali  chiediamo controlli e sanzioni per i Comuni, come quello di Siracusa, non efficienti nell’applicazione della legge regionale, in palese violazione, tra l’altro, di svariate normative nazionali ed europee. E mentre la politica inefficiente rallenta la corretta applicazione della legge, l’amianto killer guadagna terreno con sempre nuove morti e nuovi ammalati, uno strazio devastante per le famiglie. Un dolore che una prevenzione primaria e secondaria, valida e tempestiva, avrebbe quasi sicuramente potuto evitare. Di fronte alla valanga dei nostri discorsi, il sottosegretario Faraone, alla presenza anche del sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, ha ascoltato e rassicurato circa un suo intervento tempestivo in materia. Siamo positivi per natura per cui vogliamo credere alle sue parole. Ma non ci fermeremo che di fronte ai FATTI. A casa vogliamo portare risultati concreti e tangibili, per un impegno preso con noi stessi, in nome delle tante, tantissime vittime dell’amianto e di tutte quelle, tantissime, che vogliamo evitare.

I numeri della strage in Sicilia.

La Sicilia ha pagato un altissimo tributo in termini di vite umane in quanto l’ONA ha censito 947 mesoteliomi, per il periodo che va dal 2000 al 2011, per una media che nell’ultimo periodo sfiora i 100 casi per ogni anno.

Poiché il mesotelioma è il “tumore sentinella” e poiché i decessi per tumore polmonare sono almeno il doppio – quindi 200 decessi solo per tale patologia –  si stima che questa macabra contabilità porti già a 300 vite umane spezzate a cui vanno ad aggiungersi tutti gli ulteriori decessi causati dalle altre patologie asbesto correlate come tumore alla laringe, faringe, esofago, fegato, colon e ovaio, per non parlare dell’asbestosi, placche pleuriche ed ispessimenti pleurici e le complicazioni cardio-vascolari (art. 145 DPR 1124 del 1965, modificato con l’art.4 della Legge n.780 del 1975).

Per cui l’Osservatorio Nazionale Amianto calcola in più di 600 i decessi per patologie asbesto correlate alla sola Sicilia nel 2016.

Il ReNaM, per quanto riguarda i mesoteliomi, stabilisce che la Sicilia ha un’incidenza del 5,3% su base nazionale.

Si tratta di dati sottostimati, in quanto in molti casi i cittadini siciliani debbono emigrare in Nord Italia per poter ottenere la diagnosi e per veri e proprio viaggi della speranza, per cui molti casi non vengono censiti.

Per ulteriori fonti:

– Registro Mesoteliomi 1998 – 2014 – decessi certi n. 1286 (pag. 5);

– Registro mesoteliomi 1998 – 2009 – decessi certi n. 850 (pag 4) + 436. Dai dati spicca tra tutte Siracusa

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