In concomitanza con l’avvio dei lavori parlamentari nelle commissioni del Senato del disegno di legge 236/22, ieri pomeriggio, si è svolto in piazza Duomo, ad Augusta, il flash mob a sostegno dell’internalizzazione degli assistenti all’autonomia e comunicazione (Asacom) degli alunni diversamente abili. L’iniziativa, promossa dal Misaac in tutto il territorio nazionale, ha visto in prima linea Sebastiano Amenta, vice presidente nazionale dell’associazione 20 Novembre, nonché referente del Misaac, insieme a genitori ed operatori.
“Noi sosteniamo con forza il Ddl 236/2022; contro ogni discriminazione nell’inclusione scolastica dei soggetti più deboli – ha dichiarato Amenta – per garantire e tutelare l’Asacom e questo significa garantire e tutelare gli alunni con disturbi specifici. Ascoltarci è un dovere di tutti”.
La Manifestazione di protesta si è svolta nella centralissima piazza Duomo a partire dalle 15,30, in concomitanza con l’avvio nelle commissioni Senato dei lavori parlamentari del disegno di legge 236/2022, che mira, appunto, all’internalizzazione delle figure Asacom.
Un’iniziativa che si è svolta in diversi Comuni di Italia.
Augusta è stata presidio provinciale ed ha registrato grande partecipazione di operatori del settore e genitori.
Il flash mob è stato promosso dal Misaac, Movimento per la internalizzazione e stabilizzazione degli assistenti all’autonomia e comunicazione, fondato da Maurizio Benincasa avvocato e presidente nazionale dell’associazione “20 Novembre 1989“, di cui suo vice nazionale e referente per la provincia di Siracusa è l’augustano Sebastiano Amenta.
Quest’ultimo anche in qualità di referente del Misaac ha presenziato in piazza Duomo, sottolineando “l’importanza di questo servizio indispensabile per gli alunni diversamente abili con bisogni speciali, figura che affianca l’insegnante di sostegno“.
“Con il Ddl 236 – sottolinea Amenta – si tenta di correggere il gravissimo errore fatto nel 1992 con l’assegnazione delle competenze agli Enti locali, esternalizzando questo servizio fondamentale. Oggi molti Comuni sono in dissesto e tante realtà vedono bambini con zero ore di assistenza”.