Al carcere di Augusta droga ma non solo. La polizia penitenziaria ha intercettato e sequestrato anche alcuni smartphone. La Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta. I reati contestati riguardano la detenzione di stupefacenti e di cellulari in carcere, punito dalla legge da 1 a 4 anni di reclusione.
“La grave carenza organica del Penitenziario di Augusta viene colmata dalla grande professionalità degli uomini e delle donne della Polizia penitenziaria agli ordini dei due dirigenti – dice il vicesegretario provinciale Sappe, Salvatore Gagliani – che hanno coordinato brillantemente questa operazione di Polizia che ha portato frutti, assicurando alla legge la punibilità dei reclusi che continuano a commettere reati anche nelle condizioni di detenzione. Il Sappe esprime apprezzamento per la professionalità dei due dirigenti e degli uomini e delle donne al loro comando che hanno saputo rinvenire cellulari e stupefacenti celati molto bene, nei posti più impensabili”.