«Cancellare e rimuovere dalla propria memoria e da quella collettiva il ricordo del sacrificio di eroi quali sono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e con loro gli agenti delle scorte e le tante vittime per mano mafiosa, significa fare loro un torto e non avere rispetto di chi ha dato la vita per garantire a tutti noi legalità e democrazia. Valori che dobbiamo difendere così come il sacrificio di questi eroi e pretendere la verità. Quella verità che dopo 32 anni dalla strage di via D’Amelio ci viene ancora negata».
Queste le parole d’apertura del Sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, Presidente regionale di Anci Sicilia, alla cerimonia di deposizione della corona d’alloro sulla stele di Piazza Borsellino per ricordare il 32° anniversario della strage mafiosa del 19 luglio 1992 in via D’Amelio a Palermo, nel quale persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Presenti con il Sindaco Paolo Amenta, la Presidente del Consiglio comunale Loretta Barbagallo, gli Assessori e i Consiglieri comunali, il Brigadiere Nicola Catinello, Vice Comandante della Stazione Carabinieri di Canicattini Bagni con una rappresentanza dell’Arma, il Comandante della Polizia Municipale Giuseppe Casella e il giovanissimo Giuseppe Liistro del Corpo Bandistico Città di Canicattini Bagni alla cui tromba sono state affidare le note del Silenzio d’ordinanza.
«Come amministratore – ha concluso il Sindaco Paolo Amenta – sento la doppia responsabilità nel trasferire alle giovani generazioni e ai cittadini di domani i valori di integrità ed onestà testimoniati dai giudici Falcone e Borsellino nel corso della loro intensa esistenza e fino all’estremo sacrificio. Un’eredità che tutti noi abbiamo il dovere di accogliere diventando costruttori di comunità libere e produttive».