L’agricoltura in Sicilia è sempre più in ginocchio: la crisi, alimentata anche dal complesso scenario internazionale e dal rincaro delle materie prime, colpisce l’intero comparto.
La tenuta economica e sociale di numerose imprese e cooperative siciliane rischia di crollare sotto il peso di costi esorbitanti, materie prime meno accessibili, rincari e carenza idrica.
I problemi dell’agricoltura in Sicilia
L’elenco delle difficoltà affrontate dal comparto dell’agroalimentare è piuttosto ampio: costo delle materie prime e delle risorse energetiche, caro carburanti, prezzi in aumento di fertilizzanti e mangimi, siccità (un problema particolarmente evidente in estate, soprattutto in questo 2022 segnato dal cambiamento climatico e da temperature da record).
Anna Maria Ribaudo, neo-coordinatrice del settore agroalimentare di Legacoop Sicilia, e Domenico Pistone, coordinatore Legacoop Sicilia per le province di Agrigento, Palermo e Trapani, non hanno dubbi: “La crisi economica in atto, unita alla grave carenza idrica, richiede subito da parte del Governo regionale un repentino e radicale cambio di passo e un deciso intervento per sostenere le aziende in difficoltà”.
Legacoop Sicilia: “Situazione estrema”
I rappresentanti di Legacoop non possono fare a meno di richiedere l’immediato intervento delle autorità per salvare l’agricoltura da una “morte” lenta e disastrosa per tutta la Sicilia.
“Abbiamo già chiesto di incontrare l’assessore Scilla al fine d’individuare misure in grado di sostenere le imprese agricole nel fronteggiare una situazione estrema“.
Non è un problema nuovo quello della crisi dell’agricoltura in Sicilia. Si tratta infatti di una situazione andata avanti per molto tempo. Non si tratta di fare piccoli interventi per “tappare i buchi” ma di rivoluzionare un sistema da sempre ricco di potenzialità ma anche criticità.
“Siamo convinti – dichiara Filippo Parrino, presidente regionale di Legacoop Sicilia – che oltre alle emergenze legate alla pandemia e al conflitto russo-ucraino, l’agricoltura siciliana sia afflitta da criticità e problematiche di natura strutturale. Tra queste, le condizioni degli invasi, delle dighe e delle reti idriche di distribuzione delle acque irrigue che necessitano di interventi di natura straordinaria non più rinviabili“. “La ed in particolare l’agricoltura siciliana – ha concluso Parrino – paga il prezzo degli errori degli ultimi vent’anni. Auspichiamo che la politica siciliana sia nelle condizioni di cogliere l’opportunità offerta dal Pnrr che rappresenta l’ultima chiamata per fare dell’agricoltura di qualità un’occasione di sviluppo per tutta l’Isola”.