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Aggressione ad un agente di polizia penitenziaria al carcere di Augusta

DiMaurilio Abela

Ago 18, 2024

Il Coordinamento Territoriale SR-RG della FNS CISL denuncia un’aggressione che ha subito un assistente di Polizia penitenziaria al carcere di Augusta ieri sera.

“Siamo allo stremo delle forze purtroppo nessuno ascolta il nostro grido di allarme – si legge nella nota del sindacato – Si sta aspettando che succeda qualcosa di ancora più grave? Cosa? La situazione è sempre più critica a causa di una popolazione detenuta refrattaria al rispetto delle regole, abituata da anni alla consapevolezza che tutto gli è dovuto”.

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“Uno stillicidio continuo il ripetersi di eventi critici contro il personale di Polizia Penitenziaria di Augusta, ieri sera un detenuto a regime di 14.bis “straniero e psichiatrico”per motivi futili ha dato fuoco alla propria camera di pernottamento gli agenti nel dare soccorso, lo stesso, con un calcio ha sbattuto il cancello in faccia all’assistente di polizia penitenziaria che voleva prontamente soccorrerlo fratturato lo zigomo dx e il braccio sx. Il poliziotto caduto è stato prontamente portato al pronto soccorso dell’ospedale di Augusta per le cure del caso con 30 gioni di prognosis.c.

“Questa segreteria Augura un pronta e serena guarigione all’assistente gravemente ferito, che ha mostrato grande coraggio e senso del dovere. Anche nella mattinata è stato impossibile contenere lo stesso detenuto all’interno della sezione che dopo aver effettuato la chiamata ai familiari ha creato disordini all’interno della sezione, che solo al grande senso di responsabilità e di esperienza del personale presente ed el V. Comandante si è riusciti a contenere il detenuto straniero psichiatrico a regime di 14/bis”.

Il Coordinamento Territoriale della FNS – CISL afferma che la Polizia Penitenziaria di Augusta, che ha pure dimostrato grande professionalità e senso del dovere, non debba essere messa nelle condizioni di vivere situazioni di alta tensione sotto il profilo della sicurezza e dell’ordine per i ricatti di alcuni ristretti violenti che evidentemente pensano di stare in un albergo e non in un carcere.

“Il penitenziario di Augusta sta implodendo, affollato da soggetti psicopatici che destabilizzano l’ordine a la sicurezza interna”. Questo endemico e colpevole lassismo da parte dell’Amministrazione Penitenziaria sta portando all’implosione anche del carcere di Augusta, affollato da soggetti psicopatici, che destabilizzano l’ordine e la sicurezza interna dell’istituto e che stanno causando la convalescenza di tanti Poliziotti Penitenziari aggrediti, aggravando una già critica situazione dovuta alla carenza organica. Ormai da tempo questa segreterai provinciale FNS CISL denuncia la grave carenza di personale che affligge il carcere di Augusta. Ciò ha portato a un coefficiente personale presente/ detenuti ristretti significativamente inferiore alla media Regionale e Nazionale. Altra criticità riguarda le condizioni delle celle in particolare, per quanto riguarda l’istituto
penitenziario di Augusta, occorre evidenziare le pessime condizioni strutturali, molte delle quali fatiscenti e prive di bagni con doccia circa 9 sezioni su 12 (tre sezioni recentemente ristrutturate) è necessario avviare un programma di ristrutturazione e manutenzione delle celle, garantendo bagni con doccia adeguati in tutte le sezioni. Ad oggi solo nr 3 sezioni su 12 sezioni hanno le docce in camera . Questo stato di cose ha generato
profondo malcontento tra i detenuti costretti a vivere in queste condizioni e a renderli più aggressivi nei confronti delle Istituzioni Questa struttura si trova al centro di una profonda crisi strutturale e umanitaria. la struttura ospita attualmente circa 570 detenuti, nonostante la capienza regolamentare sia di soli 339 posti. Ciò ha portato a un tasso di sovraffollamento del 170%, ben al di sopra della media
Nazionale. Anche la presenza di Funzionario Giuridico Pedagogico e ragionieri è nettamente insufficiente rispetto al fabbisogno dell’istituto. Queste carenze hanno determinato un carico di lavoro eccessivo per il personale e una implementazione compromessa delle attività tratta mentali destinate ai detenuti che si ripercuote giornalmente sul personale di Polizia Penitenziaria in servizio . Oggi le difficoltà a gestire i detenuti si sono moltiplicate: non è possibile però accettare che il rischio lavorativo, normalmente assunto da qualsiasi agente penitenziario, sia cresciuto così esponenzialmente. La cronica carenza di personale sia del comparto sicurezza che del comparto ministeri (in modo particolare Funzionario Giuridico Pedagogico) impone ai poliziotti penitenziari carichi di lavoro ed esposizione al rischio come mai accaduto negli ultimi decenni”.

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