Frustrazione, delusione e sconforto. Usa questi sentimenti Alda Altamore, segretario provinciale della Uil Fpl, per descrivere lo stato d’animo della Polizia Municipale aretusea.
“Perché vorremmo che tutti comprendessero che il vile pestaggio, subìto dal collega (l’episodio risale a qualche giorno fa quando un vigile in borghese era stato riconosciuto da un signore che aveva subìto una multa dall’agente e si era fatto giustizia da solo, ndr) per il solo fatto di essere stato individuato quale appartenente al Corpo, non ci spaventa. Ciascuno di noi mette in conto, in divisa o senza, di dover pagare dazio prima o poi alla parte peggiore dei cittadini, quelli per i quali c’è sempre un alibi perché non si debbano rispettare regole e leggi. Ma quello che non ci saremmo mai aspettato, quello che ci ferisce è un dato drammaticamente chiaro e disarmante – sottolinea con forza Altamore -: e cioè che dal primo cittadino non è venuta fuori nemmeno una parola o una considerazione di solidarietà. E questo silenzio da parte del sindaco Garozzo, pesa come uno schiaffo, l’ennesimo, nei confronti di tutti i lavoratori, nessuno escluso, poiché ciascuno poteva trovarsi al posto del collega. Eppure eravamo stati facili profeti quando, in occasione della precedente aggressione al mercato di piazza Sgarlata, avevamo chiesto atteggiamenti e atti politici, organizzativi e gestionali che, al di là delle belle parole e della estemporaneità dell’onda emozionale, fossero di tutela nei confronti del personale di Polizia Municipale. Da allora altre aggressioni si sono succedute nella totale immobilità del sindaco e del Comando, sino alla drammatica conclusione di giorno 28, peraltro gestita in modo superficiale e banale, con atti lasciati alla iniziativa (encomiabile) dei singoli, e non già a una strategia, precisa e puntuale, per assicurare l’aggressore alla giustizia”.
Ed ecco la domanda, che il segretario della Funzione pubblica della Uil rivolge al primo cittadino e che suona come una provocazione: “Signor sindaco, se lei non ci rispetta, perché dovrebbero rispettarci i cittadini?”.
E ancora: “Se lei non difende i lavoratori, se il Comando non li tutela, perché dovrebbero ancora restare per le strade a rappresentare questa Amministrazione? La risposta è banale: perché lo hanno scelto, perché è il loro dovere. Anche lei ha scelto di fare il sindaco di questa città ed è suo dovere difendere la polizia municipale di questa città. Se non vuole farlo per un gruppo di lavoratori, nei confronti dei quali sembra avere evidenti problemi, lo faccia per rispetto dei tanti cittadini onesti che hanno ritenuto di dover esprimere sull’argomento la loro solidarietà, sia sui social che direttamente agli stessi lavoratori. E’ solo a loro che va il ringraziamento degli operatori di Polizia Municipale e dei loro rappresentanti”.