Sabato 1 giugno 2024, alle ore 18:00 presso la Sala conferenze del “Museo dei Viaggiatori in Sicilia“ di via Maestranza, 5 a Palazzolo Acreide sarà proiettato il film “I miei sette padri“, con la regia di Liliana Davì. All’evento, organizzato da A.N.P.I. Noto – Ass.ne culturale Dahlia – BCsicilia sede di Palazzolo Acreide e Comune di Palazzolo Acreide, sarà presente Adelmo CERVI.
L’incontro sarà moderato da Liliana Davì ed interverranno, tra gli altri, per A.N.P.I. Palazzolo Acreide: Gianni MALIGNAGGI e Ulisse SIGNORELLI.
SINOSSI DEL FILM
Adelmo Cervi è un uomo inquieto, un antifascista militante che da anni svolge attività politica contro le ingiustizie di cui è ancora piena la nostra società. Ed è anche un uomo segnato dal destino, sin da quando perse il padre partigiano sotto il piombo di un plotone di esecuzione fascista. I sette fratelli Cervi sono un mito della Resistenza e Adelmo ha avuto a che fare con quel mito per tutta la vita. Ma chi erano, davvero, gli uomini Cervi? È questa la domanda che guida la ricerca di Adelmo, un viaggio a ritroso per trovare suo padre Aldo, per spogliarlo del mito e scoprire l’uomo che combatteva la dittatura, ma che aveva anche una vita segnata dal lavoro, dagli affetti, dalle speranze. Quello di Adelmo è, quindi, un viaggio segnato da un doppio sguardo: da un lato quello di un bambino che insegue un uomo che non c’è più, tra frammenti di terra e schegge di memoria, per capire chi era; e dall’altro, quello dell’Adelmo adulto, che ritrova nel proprio impegno politico e sociale il segno, inevitabile, della presenza di quel padre perduto. Perché, in fondo, ogni ricerca porta a trovare noi stessi.
LA REGISTA: LIVIANA DAVI’
Liviana Davì ha iniziato a lavorare come filmmaker a Berlino, per lo Studio di produzione Kitsune, la web TV Flux FM ed altre società. Ha ideato e condotto workshop di video partecipativo in collaborazione con la StreetUnivercityBerlin ed altre istituzioni, associazioni e centri giovanili berlinesi. Nel 2011 si è trasferita a Bologna, dove ha conseguito un Master di II livello in Comunicazione Storica e dove ha fondato l’associazione Fufilm per la realizzazione di audiovisivi e l’associazione Kinodromo per la diffusione del cinema indipendente. Fornisce supporto tecnico ad attività e progetti di comunicazione di vario tipo per organizzazioni ed istituzioni pubbliche. Ha lavorato per l’Istituto Alcide Cervi, per la Regione Emilia-Romagna e per la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, come responsabile della comunicazione (contenuti web, video, social media), continuando parallelamente l’attività di filmmaker e documentarista. Nel 2022 ha fondato l’Associazione Grabinski Point per la realizzazione di progetti artistici e culturali in particolare in ambito audiovisivo. Tra le sue produzioni come documentarista “I miei sette padri” (2023, 55’, documentario), Freakscene – The Story of Dinosaur Jr. (2020, regia di Philipp Reichenheim, 82’, German/English), “L’esposizione del lenzuolo” (2014, 11’, documentario).
NOTE DI REGIA
Le voci dei famigliari, prima fra tutte quella di Adelmo Cervi, sono al centro di questo film, che vuole far riflettere sulla straordinaria e tragica storia della famiglia Cervi attraverso la memoria dei testimoni diretti e indiretti, e non attraverso analisi storiche dal taglio scientifico.
Grazie ai famigliari il film si è arricchito di preziosi materiali inediti, come ad esempio le pellicole 8 mm girate negli anni ’80 da Mario Cervi (figlio di Agostino Cervi e cugino di Adelmo).
“La sceneggiatura – sottolinea la regista – è basata sul libro di memorie scritto da Adelmo Cervi insieme a Giovanni Zucca, da cui abbiamo tratto le letture di alcuni passi. Abbiamo utilizzato foto, documenti e archivi della famiglia Cervi e il film di Gianni Puccini “I sette fratelli Cervi”, custoditi negli archivi dell’Istituto Alcide Cervi; l’Archivio Aamod ha concesso l’utilizzo del film “Papà Cervi” di Franco Cigarini e grazie alla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia abbiamo potuto inserire un’intervista audio inedita a Papà Cervi (il padre dei sette fratelli) realizzata dallo stesso Cigarini“.