I reati ambientali coprono un ampio ventaglio che va dall’abbandono dei rifiuti per strada ai gravi casi di inquinamento industriale passando per l’emergenza incendi. Per salvaguardare efficacemente l’ambiente e la sicurezza collettiva, non bastano solo le attività di controllo, e di repressione ma serve anche sviluppare una coscienza diffusa a salvaguardia di beni comuni. L’Aula Magna dell’Istituto Insolera ha
ospitato oggi il secondo incontro del progetto “Educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva” organizzato dal Comune nell’ambito dell’Offerta Formativa 22/23 proprio su questo tema. A parlare di inquinamento ambientale e di incendi boschivi sono stati chiamati rappresentanti delle Istituzioni che a vario titolo di occupano del problema.
“Sui 59000 ettari di boschi e biodiversità distrutte nei primi sei mesi del 2023 in Italia, il 75 per cento si trova in Sicilia. Per questo la consapevolezza culturale e politica sulla enormità di questo fenomeno criminale deve essere diffusa tra le giovani generazioni siciliane e siracusane”: lo dichiara l’assessore alla Legalità Fabio Granata aggiungendo: “I giovani devono sapere che dietro gli incendi ci sono interessi criminali e pavidità politica. Oltre alle enormi contraddizioni della Regione Siciliana che autorizza, anzi anticipa la caccia, per continuare lo sterminio della fauna già decimata dal fuoco. Servono giovani consapevoli di tutto questo. Inutile piantare l’alberello se non si capisce quale immane distruzione avvenga ogni anno, cosi come è inutile parlare di mutamenti climatici senza capire i veleni che
respiriamo. Andiamo avanti quindi con questi bei progetti rivolti alle scuole, progetti sui quali la Amministrazione e l’assessorato alla Cultura e Legalità sono in prima linea”.
La giornata si è sviluppata su un doppio registro: prima un’ampia disanima del peso della piaga degli incendi boschivi che la scorsa estate hanno flagellato alcune delle aree di maggior pregio come l’area di Pantalica (circa mille ettari di superficie boschiva andata in fumo) e più di recente anche la riserva naturale di Vendicari; e poi uno sguardo al rapporto tra comunità e zona industriale con un invito pressante ai ragazzi per essere già oggi non semplici spettatori ma protagonisti di un meccanismo di salvaguardia e monitoraggio al servizio dell’ambiente (ad esempio con la possibilità di segnalare episodi di possibili eventi inquinanti già presente oggi col progetto Nose).
Dopo il saluto del dirigente scolastico Egizia Sipala, e l’introduzione del coordinatore del progetto Giuseppe Prestifilippo, si è aperto il dibattito, moderato dal giornalista Aldo Mantineo. Sono intervenuti Gabriele Barecchia, comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Tommaso Pagano, sostituto procuratore della Repubblica, Carmelo Parisi comandante del “centro anticrimine natura” dei Carabinieri, Marco Mastriani cooordinatore regionale di Federparchi, Maurizio De Benedictis del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Siracusa, Fabio Faraci del Rotary Club Monti Climiti.