Le giornate di lunedì 9 e martedì 10 ottobre saranno due giornate di disagio per chi si sposterà con i mezzi pubblici. Stamane ad incrociare le braccia saranno i lavoratori del trasporto pubblico, domani, martedì, invece toccherà ai taxi. Lo sciopero è proclamato dall’Usb.
Si tratta dello sciopero che era stato rinviato il 29 settembre dopo la precettazione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che lo aveva ridotto a sole 4 ore. Sono previste manifestazioni in molte città italiane.
Le cause dello sciopero dei mezzi pubblici del 9 ottobre
Le motivazioni dello sciopero sono molteplici e riguardano, tra l’altro, le richieste di aumenti salariali, la stabilizzazione dei lavoratori precari e il miglioramento delle condizioni di lavoro.
Lo sciopero, comunicano i sindacati, è stato proclamato “per la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, per il blocco delle spese militari e invio armi in Ucraina, per il superamento dei salari di ingresso, per la necessità di modificare il criterio che vede bruciare soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità, per la sicurezza dei lavoratori, per il salario minimo a 10 euro l’ora, per il libero esercizio del diritto di sciopero e per la legge sulla rappresentanza”.
In aggiunta l’Usb stigmatizza il comportamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, con la riduzione a 4 ore dello sciopero di 24 ore, precedentemente indetto per il 29 settembre e differito al 9 ottobre, avrebbe ecceduto nel restringimento del diritto di sciopero costituzionalmente garantito.
Martedì, 10 ottobre, sarà sciopero di 24 ore dei taxi e “la causa scatenante è il decreto Asset, un provvedimento omnibus predisposto non a caso nel periodo estivo, con tempi di approvazione contingentati, 60 giorni”.
Lo afferma l’Usb Taxi ricordando la protesta indetta per domani insieme ad altre sigle.
“Inopportuno è la definizione più elegante per questo decreto e ce ne renderemo conto quando con il più classico scaricabarile gli enti locali e il governo si rimpalleranno le responsabilità dell’incremento delle licenze senza nessun dato concreto”.