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“Ridurre le tasse a chi fa figli“: la proposta del Ministro Giorgetti

Diredazione SB

Apr 20, 2023

“Niente tasse per chi fa figli“. Tributi azzerati per i genitori, o quasi. Sarebbe questa, secondo quanto riportato dal quotidiano Il Foglio, in un articolo firmato dal direttore, Claudio Cerasa, “l’idea clamorosa“ del governo Meloni contenuta in un dossier del ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti contro la denatalità. “La proposta di Giorgetti – scrive il quotidiano – è questa: presentare entro l’anno un bonus famiglie modello ‘110%’ pensato per i genitori con figli. In sintesi: niente tasse per chi fa figli“.

Già ieri, al Salone del mobile di Milano, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni è tornata ad affrontare una delle grandi emergenze italiane: la drammatica denatalità del nostro Paese. Meloni ha detto che il governo ha intenzione di “incentivare la natalità” e ha ricordato che il tema riguarda “la tenuta del nostro sistema economico e sociale“.

In che modo è possibile invertire il trend? Ecco l’idea di Giorgetti. Il ministro è convinto, si legge, che il governo “debba fare una proposta politica per il futuro che parta da quella che è la nostra crisi più profonda“. E la proposta “che a nome dell’esecutivo il ministro formalizzerà nei prossimi giorni è proprio questa: i nuclei familiari composti da almeno due figli non pagheranno le tasse. Tutte le tasse? Probabilmente no, ma il meccanismo è già chiaro e a suo modo è dirompente“. L’idea di Giorgetti sarebbe però ancora da definire nel dettaglio.

Sul breve termine, come ha scritto lo stesso Giorgetti nel documento di economia e finanza (Def), prosegue il giornale, “il modo migliore per ridurre il rapporto debito/pil non può che essere quello di aumentare il flusso di immigrati che arrivano e restano“. Sul lungo termine, invece, “per incentivare la natalità, sostiene ancora Giorgetti, la leva più forte non può che essere un’altra: proporre non semplici sgravi alle famiglie, ma riduzioni del numero di tasse da pagare“.

“È possibile – ragiona Cerasa – che all’esecutivo verrà fatto notare che l’unico Paese in Europa ad aver già studiato una norma simile è l’Ungheria di Viktor Orbán, che dal 2020 ha offerto la possibilità alle donne con quattro o più figli di non pagare più tasse sul reddito. A differenza dell’Ungheria, però, che ha venduto questa legge in una logica ‘anti migranti’, l’Italia che si prepara a fare i conti con il piano pro natalità del governo è un Paese che ha scritto nero su bianco nel suo Def l’esatto contrario: senza immigrati in più l’Italia oltre che più povera diverrà anche più indebitata“. 

La detrazione di 10mila euro l’anno per ogni figlio

All’indiscrezione del quotidiano diretto da Claudio Cerasa ha fatto seguito l’intervento di Massimo Bitonci, sottosegretario al ministero delle imprese in quota Lega, secondo cui “la proposta del ministro dell’economia è assolutamente condivisibile“.

E “per incentivare la natalità diventa necessario ridurre la tassazione per le famiglie con uno o più figli a carico. Questo non significa abbandonare l’assegno unico ma, oltre a questo, si dovrebbe reintrodurre una detrazione di 10mila euro l’anno per ogni figlio a carico (ora 950 euro fino ai 21 anni) fino al termine degli studi anche universitari, per tutti i nuclei senza limiti di reddito“.

Secondo Bitonci, si otterrebbe così “una doppia incentivazione e contrasto alla denatalità: con l’assegno unico universale una misura diretta mensile di sostegno, mentre con la detrazione un taglio consistente della tassazione a favore delle nostre famiglie“.

“Zero tasse a chi fa più figli: ci sembra la scelta migliore per tutelare la natalità e le famiglie – ha scritto in una nota Massimo Garavaglia, senatore della Lega e presidente della commissione finanze e tesoro -. La proposta del ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, va in questa direzione, perché reintrodurrebbe una detrazione di 10mila euro l’anno per ogni figlio a carico, per tutti e senza limiti di reddito, fino alla conclusione del percorso di studi. Una misura che si sommerebbe all’assegno unico, favorendo però i nuclei più numerosi“, ha concluso Garavaglia.

Il 2022 è stato l’anno in cui in Italia sono nati meno bambini di sempre

Secondo un recente rapporto dell’Istat, l’istituto nazionale di statistica, nel 2022 in Italia sono nati circa 393mila bambini. È il dato più basso di sempre nella storia d’Italia (cioè dal 1861) ed è la prima volta che i nuovi nati sono meno di 400mila. Sono nati meno di 7 bambini ogni mille abitanti. Il calo della natalità va avanti da diversi anni. L’ultimo in cui ci fu un aumento fu il 2008, e rispetto a quell’anno nel 2022 ci sono stati 184mila nuovi nati in meno. Sempre nel 2022 sono morte invece 713mila persone, quasi il doppio rispetto a quelle nate.

Anche per questo la popolazione italiana è scesa ancora: il primo gennaio del 2023 i residenti erano 58 milioni e 851mila, 179mila in meno (il 3%) rispetto al primo gennaio del 2022 (sul dato influisce anche l’immigrazione). La popolazione di cittadinanza straniera, al 1° gennaio 2023, è di 5 milioni e 50mila unità, in aumento di 20mila individui (+3,9‰) sull’anno precedente. Il rapporto dell’Istat “fotografa“ anche un generale invecchiamento della popolazione, che dall’inizio del 2020 alla fine del 2022 è passata da un’età media di 45,7 anni a 46,4. Il 24,1% della popolazione, quasi un quarto, ha più di 65 anni.

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