Dal 22 aprile al 21 maggio 2023, le sale della Galleria Palazzo Nicolaci a Noto ospiteranno l’ampia monografica di Luca Bellandi, artista livornese tra i più rappresentativi e poliedrici del panorama figurativo contemporaneo. È il primo dei 9 appuntamenti che Altera Domus proporrà in questo 2023, anno che si annuncia intenso: l’associazione culturale presieduta da Paoletta Ruffino ospiterà a Noto artisti ed espositori di livello internazionale, proseguendo sulla scia che l’ha già vista protagonista negli anni passati.
La mostra di Luca Bellandi si incastra nel contesto della città Barocca e non a caso il titolo scelto è
“Les Fleurs du Baroque”: una mostra ad ingresso gratuito che sarà inaugurata sabato 22 aprile
alle 19 e che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Noto. La curatrice è Paoletta Ruffino, la quale
ha anche curato il catalogo della mostra che sarà disponibile in Galleria Palazzo Nicolaci e che presenta così l’artista livornese.
“Eclettico – dice – curioso e attento sperimentatore di diversi linguaggi espressivi pittura, scenografia, design, grafica e fotografia, Luca Bellandi conquista l’ammirazione di collezionisti, pubblico e critica sviluppando in senso barocco un’arte estrosa e comunicativa attraverso un linguaggio personalissimo legato al medium pittorico che ben evidenzia le direttrici della sua ricerca figurativa e concettuale. L’esposizione dal titolo “Les Fleurs du Baroque”, riunisce una selezione di circa quaranta dipinti su tela, a tecnica mista, di medie e grandi dimensioni, realizzati tra il 2022 e il 2023, includendo una serie di lavori inediti, per cosi dire “site specific”, appositamente eseguiti per l’occasione”.
La mostra sarà a Noto in contemporanea con la 44^ edizione dell’Infiorata: una scelta non a caso da parte di Altera Domus, in un “dialogo” artistico e culturale con la città e i suoi visitatori.
“Il titolo della rassegna – prosegue la curatrice Paoletta Ruffino – è tratto da una delle opere inedite in mostra, sottolinea non soltanto la correlazione tra gli elementi iconografici ricorrenti nel suo linguaggio e il contesto storico della città barocca, teatro, nella stessa data, della 44^ edizione dell’Infiorata di via Nicolaci, all’interno della quale la personale si innesta, ma la fascinazione del pittore per i fiori e per la stagione tardo barocca che li predilesse come soggetti per la loro duplice valenza decorativa e simbolica. La mostra immerge lo spettatore nell’universo onirico e straniante dell’artista, in cui manichini stilizzati e acefali o busti sartoriali, immoti e silenti, di De Chirichiana memoria, insieme a calchi in gesso, presi in prestito dall’antichità classica, e una natura composta da fiori, pesci, farfalle, pappagalli, levrieri e altri animali, abitano una nuova poetica dello spazio, una realtà altra, in una tensione metafisica proiettata verso l’ineffabile e l’assenza”.