“Agosto non ci tradisce mai e soprattutto non tradisce la Sicilia perché il turismo in questo periodo è balneare. In questo mese siamo riusciti a fare il pieno anche nei due anni precedenti: il 2020 e nel 2021, caratterizzati dalle restrizioni e dalla pandemia”. Sono le parole di Vittorio Messina, presidente nazionale di Confesercenti-Assoturismo che ha commentato così il 94% a cui si attesta il tasso di occupazione nella nostra regione. Il periodo intercorrente è quello tra il 12 e il 16 agosto agosto di quest’anno, secondo i dati dell’indagine realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze per la già citata associazione che conferma la “saturazione“ dell’offerta ricettiva nazionale online per i giorni “clou” del mese di agosto.
Come sottolinea Vittorio Messina, “questo è il primo anno senza nessun tipo di restrizione e la Sicilia si conferma tra le realtà capaci di ottenere le punte massime di occupazione. Abbiamo registrato notevoli flussi turistici anche in termini numerici, siamo veramente al top. Cosa diversa – prosegue il presidente nazionale di Assoturismo – per quanto riguarda il volume della spesa dei viaggiatori che rimane ancora al di sotto di quella che si effettuava nel 2019. Il resto, come detto, è invece di buon auspicio e noi speriamo che a settembre questo trend si mantenga. È importante che si confermi la voglia di uscire, di viaggiare e questi numeri, perché vorrà dire che abbiamo veramente agganciato la ripresa e parliamo della pandemia come di qualcosa da mettere definitivamente alle spalle”.
“Settembre e quindi l’autunno – prosegue Messina – porta notevoli problemi legati alle difficoltà nel confermare questi numeri, ma anche alla necessità di affrontare, a sangue freddo, i costi energetici che tanto male potranno fare all’economia della filiera turistica in Sicilia. Occorre dunque grande attenzione da parte dei governi nazionale e regionale che andremo a rinnovare a breve. E’ importante – conclude – che tengano presenti le esigenze del comparto turistico e mettano in cima alle loro agende i problemi legati alla ripresa di questo importante settore”.
Secondo i dati dell’indagine del Centro Studi, tra le regioni con i tassi di occupazione più elevati, si segnalano la Sardegna e la Liguria (entrambe al 97%), il Trentino-Alto Adige e la Valle d’Aosta (entrambe al 96%), le Marche (95%), la nostra regione insieme alla Puglia (94%).