Una nube vulcanica di circa 10 chilometri si è innalzata, ieri sera, dal vulcano Etna, dove si intensifica l’attività con una fontana di lava, emessa dal cratere di Sud-Est e come registrato dall’Osservatorio etneo dell’Ingv. Il centro delle sorgenti del tremore vulcanico continua a essere localizzato nell’area del cratere di sud-est a una quota di circa 2.800-2.900 metri.
La società di gestione dell’aeroporto di Catania comunica che le condizioni attuali, legate alle fasi eruttive dell’Etna, hanno consentito la riapertura dello scalo internazionale “Vincenzo Bellini”.
Le attività saranno però contingentate fino al termine dell’emergenza, con conseguente ritardo nei voli schedulati. I passeggeri possono di informarsi sullo stato del proprio volo con le compagnie aeree e sull’operatività generale dello scalo sul sito www.aeroporto.catania.it
“Si tratta dell’ennesima fontana di lava dal cratere di sud-est. Per adesso non vi sono differenze con le altre attività, per vedere come evolve bisogna attendere”. Lo afferma all’AdnKronos il vulcanologo dell’Ingv di Catania, Mario Mattia, in merito alla visibile nube vulcanica di circa 10 chilometri che si innalza dall’Etna dove si intensifica l’attività con una fontana di lava emessa dal cratere di sud-est come registrato dall’Osservatorio etneo dell’Ingv.
“L’unica novità, per così dire – aggiunge Mattia- è questa attività infrasonica della ‘bocca nuova’ accanto al cratere di sud-est con esplosioni interne registrate dai microfoni infrasonici che noi registriamo. Per capire come evolve la situazione- ribadisce infine il vulcanologo, bisogna attendere”.