Un Capodanno blindato quello che si prospetta in Italia, con il continuo aumentato dei contagi da Covid, soprattutto tra ragazzi e bambini: niente eventi pubblici, nemmeno gli assembramenti in strada ad ammirare i fuochi d’artificio, e sale da concerto e discoteche chiuse.
La variante Omicron vola
E mentre la Sicilia, come anticipato ieri dal Qds.it, si avvia verso la zona gialla, la variante Omicron vola in tutti i sensi: per numero di contagi e perché è stata diffusa da chi ha preso l’aereo. Anche per oggi nel mondo è prevista la cancellazione di numerosi voli causa contagi tra piloti ed equipaggi: quasi ottomila in tutto il fine settimana di Natale.
Colpiti soprattutto i ragazzi
Ieri, con soli 217 mila tamponi effettuati, si sono contati 24.883 contagi, mentre per molti non vaccinati si sono aperte le porte delle terapie intensive. E ad essere colpiti, come detto, sono soprattutto i giovani, per via delle riunioni, con poche precauzioni, e i contatti con coloro i quali studiano fuori e sono tornati a casa per le feste per rivedere amici e parenti.
Un anno dall’inizio della vaccinazione di massa
Oggi ricorre l’anniversario del vax day – l’avvio della campagna di vaccinazione risale appunto al 27 dicembre del 2020 – e l’Italia si rimette in moto dopo un Natale che ha visto una nuova impennata di contagi.
Riparte – anche se non sono ancora riaperte scuole e università – Con diverse limitazioni, ossia le misure previste dal cosiddetto Decreto Natale, in vigore dal 25 dicembre dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
A un anno dall’inizio della vaccinazione di massa in Italia, con oltre 108 milioni di dosi somministrate, l’Istituto superiore di Sanità ha sottolineato come “il rischio di terapia intensiva per i non vaccinati rispetto a chi ha la terza dose è 85 volte maggiore per gli over 80, 12,8 volte maggiore per i 60-79; 6,1 volte maggiore per i 40-59”.
Copertura vaccino non costante nel tempo
Il vaccino ha una copertura che non si mantiene costante nel tempo: “Dopo 150 giorni dal completamento del ciclo, l’efficacia nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 71,5% a 30,1%”. Ma “rimane elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa”.
Oggi Razza incontra le Asp siciliane
La prossima scadenza per il cambio di colore per le regioni è quella del dieci gennaio del 2022. E c’è il concreto rischio che la Sicilia passi in zona gialla.
Così, per fronteggiare la situazione del dopo-feste, l’assessore regionale della Salute, Ruggero Razza, incontra stamattina i vertici delle aziende sanitarie territoriali “per un confronto sullo stato della pandemia e per valutare azioni di potenziamento delle misure attualmente in vigore”.
“Se ci sarà un progressivo aumento dei contagi – ha spiegato Razza -, la gran parte dovranno essere gestiti al domicilio. Quindi serve rafforzare la nostra capillarità sul territorio e aumentare sia i punti tampone che l’attività di contact tracing”.
“Prepararci adesso – ha concluso – vorrà dire essere pronti per gestire il dopo-festività e rendere più sicuri i cittadini”.