Continuerà a fare caldo e almeno fino al nuovo mese non si intravede una pausa della calura africana. Ci saranno temporanee oscillazioni dei termometri verso il basso, ma saranno davvero poco avvertibili. Il team del iLMeteo.it informa che l’anticiclone africano non sembra intenzionato ad abbandonare la Sicilia, e anzi, a partire dal weekend prenderà ulteriore forza. Nella giornata di sabato 26 giugno, assicurano gli esperti, le temperature inizieranno a perdere qualche grado, rimanendo pur sempre sopra le medie del periodo. Solo da domenica 27 giugno si potrà tornare a respirare, con temperature massime sempre superiori ai +30°C +31°C, ma decisamente più sopportabili rispetto a quelle registrate in queste ore. Inoltre, sempre domenica, la ventilazione in quota si disporrà dai quadranti più occidentali, pulendo un pochino la coltre celeste dalla massa di pulviscolo desertico che appanna il cielo, dandogli quell’aspetto fosco e lattiginoso. Ma una nuova, forte, ondata di calore da lunedì 28 giugno tornerà ad “infuocare” la Sicilia, spingendo le temperature massime su valori sopra i +38°C +40°C. Questa nuova rimonta dell’anticiclone africano potrebbe essere davvero intensa, simile per intensità a quella che ci sta interessando. Ma come durata sembra più limitata. Intanto, nel territorio della provincia di Siracusa, con il grande caldo di questi giorni, sono stati registrati numerosi incendi, anche di una certa rilevanza, che hanno causato non pochi danni alla vegetazione e minacciato insediamenti abitativi. Alcuni roghi si sono verificati, contestualmente, nei comuni di Cassaro, Lentini, Floridia, Augusta, Canicattini Bagni, Avola e Siracusa, ed hanno richiesto l’intervento congiunto di tutte le componenti del sistema di Protezione civile provinciale. Alcune abitazioni sono state evacuate nella zona di Cava Grande del Cassibile. I residenti dell’area sono stati costretti ad uscire dalle proprietà poiché gli incendi avevano già invaso i terreni e procedevano speditamente verso le case. Solo l’arrivo tempestivo dei mezzi aerei ha scongiurato il peggio. Devastata anche la Valle dell’Anapo, nella zona montana del Siracusano. “Quel verde a noi così caro e familiare, – ha detto con amarezza il primo cittadino di Ferla, Michelangelo Giansiracusa, – sarà soltanto terra bruciata”. Colpito dagli incendi anche il territorio di Lentini. “Non esiste l’autocombustione, esistono delinquenti che appiccano gli incendi e mettono a rischio vite umane – ha affermato il sindaco, Saverio Bosco – . Per fortuna si è solo sfiorata la tragedia e il fuoco si è fermato a pochi metri dalle case”. Alcuni ettari di bosco sono stati devastati dalle fiamme nel vallone tra contrada Baronazzo e contrada Lenzavacche, nel territorio di Noto. “Abbiamo predisposto nell’ex scuola di San Corrado di Fuori un presidio fisso delle squadre antincendio della Protezione Civile Avcn di Noto – ha detto il sindaco, Corrado Bonfanti – . Da lì, ogni giorno, alzeremo in volo i droni per controllare il territorio che va da San Corrado a Noto Antica e Cavagrande, così da presidiare le zone e provare a contrastare l’inaudita ferocia con cui si sta violentando le nostre campagne”. A causa dell’emergenza incendi si è svolta, in via d’urgenza, una riunione del Centro Coordinamento Soccorsi (Ccs), presieduto dal Prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, che ha visto la partecipazione dei vertici delle Forze di Polizia, dei Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale, della Protezione Civile regionale, in stretto raccordo con i sindaci interessati. In ragione della vastità dei territori interessati dai roghi, anche in zone impervie, sono stati attivati e resi operativi numerosi concorsi aerei (due Canadair inviati dal Centro Operativo Aereo Unificato (Coau) del Dipartimento nazionale della Protezione Civile e un elicottero del Corpo Forestale) ed è stato, altresì, disposto l’allontanamento delle persone dalle abitazioni più vicine al fronte di fuoco. Si è reso anche necessario disporre la chiusura di un tratto della Strada Statale n.194, il cui traffico è stato dirottato su percorsi alternativi. Incessante è stato l’impegno profuso da tutte le componenti tecniche del sistema operativo, con un imponente impiego di uomini e mezzi, che hanno proseguito le attività sino al ripristino delle condizioni di sicurezza.