“Tutti gli operatori sanitari, a partire dai medici, devono vaccinarsi contro il Covid e, se non vogliono essere vaccinati, devono essere sospesi dal servizio perché, appunto, non possono essere idonei al servizio che svolgono”. È la posizione espressa all’ANSA da Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive “Spallanzani” di Roma. “Ci sono cioè – sottolinea Ippolito – delle categorie professionali che devono essere vaccinate assolutamente; questo per proteggere se stessi ma anche gli altri, per i contatti estesi che le stesse categorie devono avere con la popolazione. Chi non lo accetta non può esercitare quelle determinate professioni”. “Per questo – spiega – tutti gli operatori sanitari non possono esimersi dall’essere vaccinati, poiché rappresentano fonti di rischio per gli altri”. “Dinanzi ad un rifiuto della vaccinazione anti-Covid – conclude il direttore scientifico dello “Spallanzani” -andrebbero sospesi dal servizio, poiché non idonei al loro svolgimento”. Adesso, però, è arrivata la presa di posizione ufficiale della Federazione nazionale degli ordini dei medici: “I medici e gli operatori sanitari che non si saranno vaccinati non potranno esercitare la loro professione e dovranno vaccinarsi entro e non oltre il 31 dicembre”. “Abbiamo dato oggi (ieri ndr) indicazioni a tutti gli ordini territoriali che, in presenza di un accertamento da parte della Asl di operatori sanitari e medici non vaccinati, si provveda ope legis alla sospensione del medico e alla sua attività finché lo stesso non avrà effettuato la vaccinazione anti-Covid e, comunque, non oltre il 31 dicembre”. Lo ha spiegato il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici, Filippo Anelli, in riferimento alle sospensioni avviate da Asl di varie regioni sulla base del chiarimento del ministero sul decreto di aprile che ha introdotto l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari.