Sono arrivati nel porto di Augusta trentotto migranti, tra cui due donne e due bambini. Erano a bordo di una piccola barca a vela alla deriva nel mare Mediterraneo e sono stati soccorsi da un mercantile. Sottoposti a un controllo medico, è stato accertato che stanno tutti bene. I migranti, di nazionalità irachena e iraniana, sono stati trasferiti sulla nave quarantena che si trova nel porto megarese. Intanto, sul tema dei migranti, si è assistito ad una dura presa di posizione contro il capo della Lega, Matteo Salvini – che dal 15 settembre a Palermo sarà processato per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per la vicenda Open Arms, la nave lasciata per sei giorni in mare con a bordo 147 migranti – da parte del capo missione della Ong Mediterranea Saving Humans, Luca Casarini. Dopo le parole del premier Mario Draghi che aveva definito “inaccettabili” le immagini diffuse dalla Ong Open Arms dei bimbi morti su una spiaggia della Libia, Casarini ha attaccato, senza nominare l’ex ministro dell’Interno, ma citando sue precise dichiarazioni, “qualche sciacallo che fa parte del Governo del Presidente Draghi ha il coraggio di definire ‘turisti a spese nostre’ le donne, gli uomini e i bambini che riescono a salvarsi e chiedono accoglienza sulle nostre coste”. “È inaccettabile – ha aggiunto – che per meri calcoli politici ed elettorali, questi bambini siano morti cosi. È inaccettabile parlare di ‘difesa dei confini’ mentre i bambini. Questo sistema inoltre alimenta il traffico di esseri umani, perché non esistono vie legali e sicure per scappare dall’inferno libico”. “È inaccettabile – ha sottolineato – che si continui a dire che ‘meno partono e meno muoiono’: quelli che rimangono in Libia sono ridotti allo stato di schiavitù, sottoposti a torture e stupri, uccisi senza che nessuno lo sappia”. “Quel ‘patto Italia-Libia’ – ha spiegato Casarini – che costringe migliaia di bambini a vivere dentro campi di concentramento dove sono esposti alle più brutali sofferenze è inaccettabile. Ed è inaccettabile che il soccorso in mare sia stato sospeso in favore di una attività di ‘polizia di frontiera’ che ha catturato e deportato di nuovo in quei campi migliaia di persone dall’inizio dell’anno”. “E, infine, è inaccettabile – ha concluso il rappresentante di Mediterranea – che continui la guerra e la criminalizzazione con inchieste pilotate e fasulle contro chi fa soccorso civile in mare: finché gli Stati continueranno con le politiche di morte, noi continueremo ad andare in mare per aiutare i nostri fratelli e sorelle”.