“Un duello scenografico e un gioco di forza che si consuma sulla pelle di cittadine e cittadini quello tra il presidente della regione Nello Musumeci e il suo predecessore Rosario Crocetta”. Così esordisce in un comunicato dell’Unione studenti di Siracusa, Arianna Castronovo.
Il motivo del dissidio è il tema delle elezioni delle ex province, ancora una volta rinviate.
“Ancora una volta – sostengono gli studenti – si fallisce nel formulare un piano chiaro e una prospettiva convincente per il futuro: il dibattito sulle province non si può polarizzare solamente nelle modalità diretta o indiretta delle proprie elezioni, ma tante altre sono le problematiche che devono tornare al centro del dibattito pubblico.”
“Il servizio, andato in onda su RAI 3 nel corso della trasmissione “Report” , lo riporta in maniera chiara: le conseguenze di una confusione amministrativa sempre più legittimata sono molteplici e inaccettabili. Soprattutto a Siracusa, la quale ex provincia è stata dichiarata in dissesto finanziario, accumulando debiti e debiti anche con le scuole superiori. Le nostre scuole cadono a pezzi – prosegue il comunicato – e bisogna assumersi responsabilità chiare.
Come si può parlare di distanziamento sociale a Settembre, quando viviamo in classi pollaio, assolutamente troppo strette anche per le norme di sicurezza e in edifici vecchi e pericolanti? E ancora, un’altra conseguenza assolutamente vergognosa riguarda i lavoratori e le lavoratrici dell’ex provincia di Siracusa, che non vedono uno stipendio da mesi”.
“Per questo gli studenti e le studentesse sircusane – continua il comunicato – non solo esprimono solidarietà, ma anche indignazione per le orecchie da mercante della classe politica, che preferisce nascondere la polvere sotto il tappeto.
Crediamo ora più che mai necessario ripensare i nostri territori, con una riflessione che attraversi tutta la nostra società, rimettendo al centro i bisogni e le necessità di tutti”.
“Crediamo – conclude il comunicato degli studenti – che sia arrivato il momento di assumersi le proprie responsabilità e smettere di condurre giochi di forza puramente a scopi di consenso. Non sarà sulla pelle di cittadine e cittadini, serve un piano per il futuro!”