“L’ulteriore sospensione dei settori di acconciatura ed estetica nell’intero territorio nazionale sta facendo proliferare il fenomeno dell’esercizio abusivo della professione”.
A denunciarlo, in una nota indirizzata ai sindaci dei Comuni della provincia di Siracusa, sono il presidente di Cna e il vicesegretario, Innocenzo Russo e Gianpaolo Miceli.
“In riferimento – scrivono – alle misure restrittive applicate con l’ultimo DPCM 26 Aprile u.s. ci preme segnalare che nella nostra provincia lavorano oltre mille imprese che occupano circa tremila dipendenti. Il protrarsi del lockdown rappresenta un durissimo colpo per il comparto con il rischio reale di una perdita di oltre il 50% delle imprese a seguito dello stop prolungato”.
“Questa condizione -prosegue la lettera – sta alimentando, nel territorio, il proliferare di un fenomeno pericolosissimo da noi denunciato più volte e rappresentato dall’esercizio abusivo della professione. Parliamo di migliaia di operatori non regolari, senza alcuna posizione IVA, né previdenziale, che si recano presso le abitazioni di persone e senza i necessari (oggi più che mai) presìdi di sicurezza. Un fenomeno che rappresenta una autentica bomba epidemiologica, oltre ad essere intollerabile per chi opera regolarmente e nel rispetto di tutte le norme vigenti. Questo fenomeno rappresenta un fortissimo rischio per le nostre comunità, per i nostri cittadini, svilendo il lavoro regolare e professionale di tantissimi imprenditori che stanno già investendo, non poche risorse, per garantire il rispetto di tutti i protocolli di sicurezza e la massima salubrità dei locali per collaboratori e clienti”.
” A questo proposito – affermano ancora Russo e Miceli – rilanciamo il progetto “Imprese Vere”, già presentato anni fa e dal quale sono scaturiti specifici protocolli d’intesa con alcune amministrazioni comunali, delle collaborazioni finalizzate alla segnalazione degli abusivi proprio ai servizi di Polizia Municipale dei Comuni”.
“Con la presente – concludono – ci proponiamo il duplice intento di estendere la sottoscrizione dei suddetti protocolli ai comuni che, ad oggi, non lo hanno fatto e continuare la nostra rigorosa azione di lotta all’abusivismo.