Dopo la presentazione delle bozze di revisione dei piani di gestione dei Siti Unesco ai soggetti pubblici, tappa ieri a Catania, al salone Bellini del palazzo degli Elefanti, dopo Piazza Armerina il 13 pomeriggio, per la presentazione della bozza di revisione del Piano di gestione del Sito Unesco “Le Città tardo barocche del Val di Noto” agli stakeholders, i portatori di interesse. “Sono felice che questo momento di confronto si svolga a Catania – ha detto il sindaco Salvo Pogliese -, città crocevia di flussi turistici che è anche aperta a percorsi di collaborazione e sinergie con altri enti e realtà territoriali. Vogliamo fare sistema e superare quell’individualismo, retaggio culturale tipico di noi meridionali, che ha costituito un vero ostacolo allo sviluppo dell’economia ma anche della cultura della nostra terra. Catania negli ultimi anni ha visto quadruplicare le presenze turistiche e incrementare gli introiti della tassa di soggiorno, anche grazie a un attento lavoro di controllo. Tutto questo ci ha permesso di avviare una serie di iniziative di promozione che sono sicuro porteranno benefici anche a tutto il bacino del sud est. Perché fare rete significa anche questo”. “Abbiamo aperto gli inviti di questa call pubblica a tantissime realtà del nostro territorio – ha aggiunto Barbara Mirabella assessore alla Cultura, Pubblica istruzione e Grandi eventi -. A partire dai dirigenti scolastici, perché riteniamo sia importante cominciare dalla scuola e dai ragazzi. Ma anche le associazioni culturali, i club service, le guide turistiche. Siamo pronti a raccogliere gli input e le sollecitazioni che vengono dal territorio portando avanti tutti insieme i principi dell’Unesco”. Presente anche l’assessore al Decoro Urbano Enrico Trantino e per il comune di Noto, capofila del progetto, l’assessore alla Cultura e Turismo Giusy Solerte.
Il sito Unesco “Le Città tardo barocche del Val di Noto” comprende otto comuni: Caltagirone, Catania, Militello, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa, Scicli. Ad illustrare la bozza del piano è stato Aurelio Angelini, direttore del progetto di revisione, che come si ricorda è stato aggiudicato alla società “Civita Sicilia”, rappresentato oggi dall’amministratore delegato Renata Sansone. “Civita Sicilia – ha spiegato Sansone – ha partecipato alla gara cogliendo l’eccezionalità di redigere la revisione dei tre piani insieme e l’enorme potenziale che essa rappresenta”.
La revisione dei piani rientra nel più ampio progetto finanziato dal MiBACT a valere sulla Legge 77 del 2006 e co-finanziato dalle Regione Siciliana che sta riguardando i siti Unesco del Sud Est, “Le Città tardo barocche del Val di Noto”, “Siracusa e le Necropoli rupestri di Pantalica” e la “Villa romana del Casale di Piazza Armerina”. Il finanziamento del Ministero per tutto il progetto ammonta ad un milione di euro e il cofinanziamento regionale è di 100 mila euro. Come si ricorderà le cinque azioni previste dal progetto riguardano appunto la revisione e adeguamento dei piani di gestione; sistematizzazione delle conoscenze del patrimonio dei Siti Unesco Val di Noto, Villa Romana del Casale e Siracusa-Necropoli di Pantalica, e istituzione del relativo archivio unico; progettazione ed attuazione della comunicazione dedicata; cartellonistica; diffusione della conoscenza del patrimonio Unesco all’interno delle comunità locali e per i visitatori. Si tratta di un progetto ambizioso, come ha sottolineato Paolo Patanè, responsabile dell’attuazione del progetto, che coinvolge tre siti e tredici comuni, località molto diverse tra loro, con differenze profonde, ma che devono mirare ad una progettazione comune, che coinvolge non solo i beni Unesco ma anche tutto quel patrimonio materiale e immateriale che possiede ciascun Comune Unesco ma anche i territori vicini.
E giovedì 20 febbraio a Siracusa, alle 16 all’Urban Center di via Nino Bixio, ci sarà la presentazione agli stakeholders della bozza di piano per il sito “Siracusa e le Necropoli rupestri di Pantalica”.