Un dolore composto ha accompagnato Paola Burgio, la mamma di 49 anni, di Solarino, verso l’ultimo viaggio. L’ha uccisa la Sla, una patologia che si è accorta di avere subito dopo la seconda gravidanza. Ha lottato per la vita, ha voluto che la sua famiglia fondasse un’associazione per la ricerca, ma non c’è stato nulla da fare. Si è spenta tra mille atrocità, immobile sul letto, ma sempre attorniata dall’affetto dei due figli e del marito. I funerali di questo pomeriggio, celebrati da don Luca Saraceno, parroco della chiesa Madre, sono stati toccanti e in pochi sono riusciti a contenere l’emozione. Soprattutto quando nell’omelia don Luca ha ricordando le poesie di Paola che invocava Dio con un unico filo conduttore: darle un po’ di tempo. Ma la sindrome laterale amiotrofica è stata inesorabile per la di mamma di Solarino, donna altruista e generosa d’animo. E a Solarino per renderle omaggio c’era tantissima gente, dentro e fuori dal Tempio del Signore. Amici d’infanzia, compagni di scuola e tante persone che hanno voluto dare solidarietà al marito, ai figli ed alla mamma della donna.
Alla fine del rito funebre, dal pulpito, l’insegnante Maria Burgio ha letto due bellissime poesia che aveva scritto Paola. Ed a quel punto gli occhi dei presenti si sono arrossati. Poi l’uscita della bara per l’ultimo viaggio, fino al camposanto.