I lavoratori portuali dipendenti delle imprese, in applicazione dell’ex articolo 16 e 17, dalla mezzanotte di sabato 26 al 28 maggio incroceranno le braccia. La protesta avverrà, poiché vengono estromessi dalle attività portuali a causa della pratica di autoproduzione, applicata da parte degli armatori, con la indifferenza delle ADSP, la conseguenza sarà la perdita di posti di lavoro.
Le Segreterie di FILT CGIL – FIT CISL – UILTRASPORTI – rispettivamente Uccello Valenti e Balsamo – esprimono la solidarietà ai lavoratori portuali di cui all’art. 16 e 17 e si dichiarano contro l’applicazione della pratica dell’autoproduzione che estromette i professionisti portuali, con proprio personale navigante.
Attività che sono invece di competenza delle maestranze qualificate che operano all’interno degli scali.
Una scelta che crea due effetti negativi:
Il primo è che tenta di ridurre i posti di lavoro, perché il personale di bordo svolge più mansioni anche diminuendo i tempi di riposo e di manutenzione il tutto a scapito dei lavoratori dei porti.
Il secondo è relativo alla sicurezza poiché il personale di bordo svolgendo più mansioni è sottoposto a stanchezza e pressioni che rischiano di provocare incidenti, così come recentemente è avvenuto in alcuni porti italiani, dove hanno perso la vita giovani lavoratori portuali.
Le segreterie unitarie di FILT FIT UILTrasporti si augurano che la logica delle buone pratiche prevalga, e che maturi la consapevolezza da parte degli armatori che la pratica dell’autoproduzione creerà effetti e meccanismi negativi in termini di sicurezza, legalità e occupazione.