I militari della Tenenza di Noto intervenute sul posto, con l’ausilio del personale specializzato della Soprintendenza di Siracusa, hanno svolto le indagini del caso coordinate dal Procuratore Capo, Francesco Paolo Giordano, e dirette dal Sostituto Procuratore, Salvatore Grillo, che hanno portato alla denuncia dell’illegittimo possessore dei reperti archeologici, che non aveva dichiarato, alla Soprintendenza ai Beni Culturali, il rinvenimento e la detenzione degli stessi, facendo, così, scattare il sequestro dei reperti e le pene stabilite dal Decreto Legislativo n. 42/2004.
In particolare, gli esperti hanno attestato che i reperti sono risalenti ad un arco temporale che va dal VI secolo A.C. all’epoca Tardo Antica o Alto Mediovale.
Sempre vivo e attento l’interesse delle Fiamme gialle nel settore della tutela del patrimonio artistico-storico-archeologico, mirato a far fruire le bellezze storiche archeologiche all’intera comunità sia nazionale che internazionale. In tale contesto si inquadra l’iniziativa della Guardia di Finanza aretusea di organizzare e promuovere la mostra denominata “La luce dell’onestà” che vede esposti centinaia di reperti archeologici che sono stati sequestrati dalle Fiamme gialle ai tombaroli, in oltre cinquant’anni di attività in difesa del territorio.