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Commissione urbanistica, confronto sul piano regolatore con Soprintendenza, Ance, Ordine architetti e Legambiente

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Mar 2, 2016

La commissione consiliare Urbanistica, presieduta da Antonino Trimarchi, ha approfondito ieri il tema delle nuove linee guida del piano regolatore generale con una riunione aperta ai portatori di interesse. Nell’aula consiliare si sono trovati il rappresentante della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali, Giuseppe Armeri, la presidente dell’Ordine degli architetti, Lilia Cannarella, il presidente dell’Ance, Massimo Riili, e Paolo Tuttoilmondo di Legambiente. I lavori sono stati seguiti dal presidente del consiglio comunale, Santino Armaro; per l’Amministrazione c’era il dirigente della Pianificazione territoriale, Emanuele Fortunato. “È stato un confronto costruttivo e di alto livello – ha detto il presidente della commissione, Trimarchi – che ha fatto propria una metodologia di lavoro aperta ai contributi esterni, soprattutto di chi è direttamente interessato a uno sviluppo del territorio urbano in un’ottica di salvaguardia e di rispetto delle sue vocazioni. Su questi temi c’è ormai una sensibilità diffusa anche tra chi sembra perseguire obiettivi diversi. Ance, Legambiente e Ordine degli architetti hanno presentato tre sintesi delle loro proposte ed è stato interessante verificare che per molti versi le idee sono sovrapponibili”.Tra i temi di maggiore convergenza c’è l’edilizia sociale, per la quale si registra una crescita della domanda. Una delle soluzioni prospettate, da perseguire a prescindere dai tempi di approvazione delle nuove linee guida, è di dedicare a tale tipologia le aree a servizi opportunamente rimodulate. Altri terreni di confronto positivo sono stati quelli della cosiddetta “sostituzione edilizia”, lavorando sul patrimonio esistente attraverso interventi sostenibili e di qualità, e della rigenerazione urbana per favorire opere di riqualificazione che puntino al risparmio energetico e ad edifici antisismici. Spazio anche alla difesa del patrimonio archeologico e storico, per una riqualificazione dei siti e la loro fruizione attraverso modelli pubblico-privati di gestione in rete; alla tutela e riqualificazione delle aree costiere; al problema della costituzione di un parco progetti che apra la strada ai finanziamenti pubblici.

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