“Sentir parlare di supporto agli enti locali per snellire la burocrazia fa comprendere come il presidente di Natura Sicula viva su un altro pianeta. La mia sollecitazione non arriva dal nulla, ma dal grido di allarme lanciato da agricoltori, associazioni venatorie, allevatori e cittadini che ogni giorno vedono i propri terreni devastati, messi a rischio e abbandonati dall’inerzia di chi dovrebbe proteggerli. Evidentemente Fabio Morreale non ha contatto diretto con chi vive e lavora in queste campagne”. Così il deputato regionale Carlo Auteri replica alle dichiarazioni rilasciate dal presidente di Natura Sicula sull’emergenza cinghiali a Pantalica e nelle zone limitrofe. Una questione che riguarda la sicurezza, l’ambiente e la tutela dei nostri territori e che invece ha visto l’ambientalista attaccare il parlamentare dal punto di vista personale e non politico. Secondo Auteri, la responsabilità è chiara: “Il dirigente Perrotta, a capo dell’Ente che gestisce la riserva, non ha mai avviato un piano strutturale e risolutivo per contrastare il proliferare dei cinghiali. Non ha mai risposto alle centinaia di lettere inviate da associazioni e operatori del settore, non ha convocato tavoli né coinvolto chi si è messo a disposizione. E non ha fatto nulla per proteggere una delle necropoli più importanti d’Europa. Chi è stipendiato per gestire questo patrimonio dovrebbe assumersi le proprie responsabilità e non chiudersi nel silenzio. Il mio compito, quindi, è quello di sollecitare, denunciare e pretendere risposte. Non resterò a guardare mentre si distrugge un territorio straordinario come quello di Pantalica, che ha bisogno di tutela, sì, ma anche di una gestione moderna e concreta, in grado di coniugare protezione ambientale e sviluppo turistico. Oggi, invece, regna la confusione e l’inadeguatezza”.

Infine, un invito diretto a Natura Sicula: “Invece di lanciare messaggi velenosi e difendere chi non ha mai fatto nulla – conclude – parli con gli agricoltori, con le associazioni venatorie, con chi ogni giorno combatte con questo problema. Forse allora capirà la realtà dei fatti. Noi continueremo a fare la nostra parte, senza timori e con la schiena dritta. Perché chi vive davvero il territorio, non può più accettare il silenzio e l’inefficienza”.