“La civiltà della roccia. La Valle dell’Anapo e l’Ecomuseo degli Iblei” è la prima pubblicazione edita dal Srmi, (Sistema rete museale iblei), nata da un’idea del suo presidente, Paolino Uccello, famoso divulgatore, naturalista vocato e formatore nato, e curato dalla direttrice del Srmi, Cetty Bruno. Le presentazioni avranno inizio da Siracusa, in collaborazione con il Rotary Club Siracusa Monti Climiti, sabato 15 marzo, alle 17,30, alla Biblioteca Innocenziana del Convento dell’Ordine dei Frati Cappuccini di Siracusa, dimora di preghiera sita sopra le omonime Latomie, ove tutto è roccia.
L’opera intende valorizzare il patrimonio naturalistico, archeologico, storico e antropologico della Valle dell’Anapo e rendere merito all’Ecomuseo degli Iblei, ambito riconoscimento regionale ottenuto dal Srmi nel 2020 dalla Regione Siciliana e a personalità di studiosi come Paolino Uccello e tanti altri del territorio siracusano. I saggi racchiusi nel volume ripercorrono il percorso evolutivo compiuto da coloro che hanno vissuto e utilizzato il bacino idrografico dell’Anapo, oggi Riserva naturale Orientata Pantalica – Valle dell’Anapo. Di questa incantevole vallata e della muta Necropoli che ad essa è rivolta, ne scrivono Isabella Di Bartolo e Paolino Uccello, naturalizzato “pantalicoto”. Un luogo in cui si sono sviluppate attività che hanno modificato, arricchito e delineato il nostro territorio meraviglioso, che il Srmi promuove, con ardore umano, intellettuale e professionale, con l’impegno nel valorizzare questi atavici luoghi, conducendovi personalità e visitatori provenienti da ogni parte del mondo, e far apprezzare i centri storici dei comuni limitrofi, per i quali si organizzano itinerari turistici inediti.

Nel contempo, il Srmi è impegnato nella formazione di guide naturalistiche e ambientali in grado di garantire un’opera di continuità di quanto già realizzato. Nello specifico, leggendo il libro, si comprenderà il concetto di Avampaese Ibleo e la sua diversità geomorfologica con il testo di Emanuele Annino, che apre il volume. Corrado Di Pietro ci riporta alle origini con il mito delle Dee Madri e ci fa riflettere sull’anima metamorfica della pietra, su cui si fonda la civiltà degli Iblei, mentre Salvo Sequenzia ci racconta il mito del pastore apicoltore Aristeo, primo inventore della storia dell’umanità. Tiziana Gioacchina Ricciardi, ci porta alla scoperta degli Oratoria dentro le catacombe di S. Lucia a Siracusa, e con un balzo di secoli si giunge ai primi anni del 1900, secolo delle scoperte, dove Dionisio Mollica dimostra che la Delibera del Comune di Sortino del maggio 1864 può considerarsi il primo atto pubblico verso la tutela della Necropoli di Pantalica.
In riferimento alla Convenzione del 23/06/2022 con la Soprintendenza per i beni culturali di Siracusa, fra i più prestigiosi partenariati del Srmi, le archeologhe del Servizio Beni archeologici in collaborazione con gli archeologi volontari del Centro studi Aditus in rupe, guidati da Ninni Cannata, ci descrivono le azioni di tutela verso un ben conservato sepolcro di epoca greca ritrovato in Contrada S. Marco, presso il fiume Manchisi dell’Agro Netino, e di ciò che si deve ancora fare.
I saperi e le tradizioni popolari relativi alla cultura materiale iblea vengono introdotti da Giuseppe Implatini. Il gruppo di studiosi del Museo Tempo scrive sulle tecniche lavorative della pietra da taglio bianca calcarea utilizzata da abili scalpellini per la realizzazione delle facciate liberty di Canicattini Bagni. Invece, Luigi Lombardo espone le tecniche dell’estrazione del salnitro nelle cave di Pantalica, con cui si faceva la polvere da sparo, della complessa lavorazione del cuoio, attività antica, della quale restano le vecchie Concerie a Sortino Diruta, scrive Mario Lonero. La tecnica originale della costruzione di muri a secco viene spiegata dall’esperto Paolo Tiralongo e, per finire, Maria Lucia Riccioli ci annuncia il viaggio della memoria che ci fa fare Gaetano Blundo nel suo studio sui sistemi di irrigazione con la senia, a senia ro zu’ Nnanu, e Giovanna Portella Marino, ci narra le vite rocambolesche degli ultimi pupari, fra cui don Ignazio Puglisi di Sortino.
Infine, la curatrice del saggio, Cetty Bruno, illustra il percorso compiuto dal Srmi, dalla fondazione nel novembre 2016 all’adesione di associazioni culturali, centri di ricerca e di amministrazioni comunali detentori di collezioni museali, fino all’ottenimento del riconoscimento ecomuseale e ciò che ne deriva per la crescita culturale e lo sviluppo economico sostenibile della provincia di Siracusa.