Governare la transizione del più grande polo industriale italiano garantendo i livelli occupazionali anche attraverso una riqualificazione professionale dei lavoratori.
Il Settore Industria della Cisl territoriale, convocato dal segretario generale della UST Ragusa Siracusa, Giovanni Migliore, ribadisce la centralità del polo energetico tra le priorità del progetto Siracusa 2025 e si prepara per un momento di confronto pubblico con il territorio.
L’incontro arriva all’indomani dei due ultimi appuntamenti pubblici. Prima la presentazione del piano industriale di Sonatrach, poi il tavolo tecnico costituito all’Urban Center sono stati gli spunti per la sintesi tracciata in via Arsenale.
Uno scambio di impressioni e una linea condivisa per continuare a sostenere la transizione e la riconversione dell’area siracusana verso l’era green.
Le sei categorie impegnate nel polo energetico si sono ritrovate, sotto il coordinamento della Confederazione, per ribadire l’impegno a governare i processi in atto e a concentrare qualsiasi sforzo per la difesa dell’occupazione dei lavoratori diretti e dell’indotto.
“Il modello di nuovo sviluppo industriale non deve farci trovare impreparati – hanno convenuto Ust e rappresentanti di Chimici, Edili, Metalmeccanici, Servizi, Elettrici e dei Trasporti – I nuovi sistemi produttivi, l’applicazione dell’intelligenza artificiale nei processi aziendali, devono essere intesi come opportunità per le nuove professioni e la riconversione professionale degli addetti e dello stesso indotto.
A tal proposito, – ha sottolineato il Settore Industria della Cisl territoriale – la politica regionale deve farsi carico di un rilancio del CIAPI di Priolo, uno dei sette Centri Interaziendali di Addestramento Professionale Integrato creato dalla Cassa del Mezzogiorno nel 1950. Lo spirito che animò la nascita della struttura – quello di creare nuovi posti di lavoro nell’arco di cinque anni così come previsto dal Piano Nazionale di Sviluppo Economico del tempo – deve riprendere vigore oggi.
Il CIAPI deve tornare ad essere luogo di formazione e riconversione professionale dei lavoratori che vivranno le trasformazioni produttive all’interno delle loro aziende. – hanno ribadito al termine della riunione – In questo modo potremo essere pronti ad affrontare la transizione energetica garantendo ai lavoratori – già dotati di un know how notevole – di approcciarsi al meglio alle nuove produzioni.
A questo punto – hanno concluso i segretari – riteniamo necessario un incontro pubblico con le componenti produttive dell’intero territorio per affrontare in un unico sistema questo momento di transizione industriale”.