Riceviamo e pubblichiamo comunicato, a firma di Sebastiano Zappulla, presidente dell’Ordine Professioni Infermieristiche di Siracusa sulla vicenda della tragica fine di Margaret Spada.
“L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Siracusa (OPI), con la presente nota esprime il proprio profondo e commosso cordoglio nei confronti del Collega, Giuseppe Spada ed alla Sua famiglia per la tragica scomparsa della figlia Margaret!
L’intera Comunità degli Infermieri è vicina al proprio Collega, del quale testimonia la serietà e lo scrupolo che ne hanno sempre contraddistinto l’attività professionale.
D’altra parte, la tristissima scomparsa della giovanissima Margaret, donna seria ed avveduta, ci consegna un’ulteriore, cupa, occasione per ribadire quanto lo scrivente Ordine ha sempre posto al centro delle proprie prerogative.
Il dovere, e l’onere prima ancora, di richiamare Tutti, e soprattutto i giovani, a tenere nel più alto grado di considerazione il tema dell’attendibilità, della serietà e della veridicità delle informazioni apprese dai social.
Sappiamo bene che si tratta di un tema epocale, assai difficile da affrontare, per l’ormai vorace ossessione, nei campi più disparati, di acquisire immediatamente ed autonomamente i contenuti più diversi.
Il campo della medicina è, in questo senso, il terreno elettivo di questo tema, con le conseguenze che ognuno può, e deve, comprendere.
Abbandonare, come ormai pare essere diventato necessario, i canoni della tradizionale apprensione della conoscenza medica, attingendone i contenuti dalla fonte che deverimanere privilegiata, ovvero il Medico, non può che condurre ad esiti fatalmente tragici.
L’universo virtuale di Internet, se non esplorato quanto meno come luogo da cui attingere una second opinion, diventa buio, oscuro, impenetrabile e, soprattutto, foriero di rischi e pericoli che in condizioni di normale prassi sarebbero certamente superabili.
Può così capitare che l’offerta medica, nel web, risulti persino più attraente del servizio sanitario pubblico, ma a scapito delle più elementari norme poste a tutela della salute dei cittadini.
Di tutto questo è stata vittima la nostra Margaret e di questo è vittima il nostro affranto Collega.
Il Medico al primo posto è il presidio a tutela dei pazienti e a seguire gli altri professionisti della salute come gli infermieri per le relative competenze.
Ed è l’unico baluardo di difesa a fronte di chi, del tutto cosciente del proprio stato di illegalità e di abuso nell’esercizio della professione medica, la più cruciale delle attività professionali umane, ostenta la propria arroganza offrendo, nel web, servizi che mai potrebbe rendere, senza neanche disporre degli strumenti minimi di gestione dell’emergenza sanitaria!
La Giustizia seguirà il suo corso, ma la tragedia è stata compiuta.
Ognuno di noi – e la politica in primo luogo – deve interrogarsi sull’evitabilità di questa tragedia e sugli strumenti che occorre approntare per impedire, o quanto meno rallentare, l’imbarbarimento della vita civile e l’intorpidimento delle coscienze“.