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Sicilia, dalla Regione oltre 12 milioni per la formazione degli assistenti familiari

Diredazione SB

Nov 8, 2024

Oltre 12 milioni di euro per organizzare percorsi di formazione rivolti ad assistenti familiari: in attesa delle linee guida nazionali per definire gli standard di formazione per il lavoro di cura domestico, Regione Sicilia ha approvato un Avviso per la realizzazione di percorsi formativi grazie alle risorse europee del Programma Fondo Sociale Europeo Plus 2021-2027. I percorsi previsti riguardano sia l’assistenza svolta all’interno del nucleo familiare – attraverso il lavoro di cura svolto dal caregiver familiare – sia l’assistenza prestata da persone esterne al nucleo familiare, le cosiddette badanti.        
«Considerato il progressivo invecchiamento della popolazione e le necessità delle famiglie, l’obiettivo di rafforzare e consolidare la qualità dei servizi domiciliari di sostegno alle persone non autosufficienti su tutto il territorio regionale è un obiettivo importante e urgente – commenta Alfredo Savia, presidente Fidaldo -. In Sicilia si contano 11.355 badanti regolarmente assunte al 2023, alle quali si aggiungono le lavoratrici “in nero” e i caregiver familiari, ovvero coloro che prestano un’attività di assistenza e cura non professionale e non retribuita nel contesto familiare».

Per l’avvio dei percorsi si dovrà aspettare qualche mese, mentre a breve gli enti di formazione accreditati – con sede operativa in Sicilia – potranno presentare istanza di partecipazione all’Avviso. Gli interventi ammissibili riguardano la realizzazione di almeno due edizioni del percorso formativo per «assistente familiare» (fino a un massimo di 5), così come definito dalla normativa di aggiornamento e adattamento del Repertorio delle qualificazioni della Regione Sicilia. Sono previste classi da 15-20 allievi e la formazione include moduli di competenze trasversali obbligatori: dalla sicurezza sul lavoro (16 ore) all’alfabetizzazione informatica (24 ore) e alla lingua straniera (20 ore). È inoltre previsto uno stage e un numero minimo di ore di tutoraggio.

Savia: «Siamo in attesa delle Linee Guida nazionali sulla formazione»    
Potrebbe essere invece limitante la scelta di circoscrivere i destinatari dei percorsi formativi previsti alle persone non occupate, pertanto disoccupate, inoccupate e inattive. Questa scelta esclude infatti dalla possibilità di formarsi tutte le lavoratrici e i lavoratori che al momento svolgono attività di cura e assistenza pur non essendo in possesso di una qualificazione: «Da questo punto di vista, l’emanazione di Linee Guida nazionali sulla formazione per gli assistenti familiari è fortemente attesa ed era prevista dal Dl 29 di quest’estate, in attuazione della Legge Delega 33 del 2023 di riforma della non autosufficienza – prosegue Savia -. Ad oggi, infatti, non esistono standard o iter formativi univoci definiti dal governo centrale per la figura di assistente familiare e le Regioni si sono mosse in ordine sparso sul tema, compreso in merito ai requisiti dei destinatari della formazione».   

La partecipazione di Fidaldo alla definizione della norma Uni

L’unico riferimento oggi esistente a livello nazionale è rappresentato dalla Norma UNI 11766:2019, alla cui definizione ha partecipato Fidaldo insieme all’ente bilaterale Ebincolf e alle parti sociali firmatarie del CCNL sulla disciplina del rapporto di lavoro domestico che definisce le conoscenze, abilità e competenze necessarie per la qualifica di assistente familiare. «Non essendo le Regioni necessariamente allineate a quanto previsto dalla Norma UNI – conclude Savia – come dimostrato dal caso siciliano, attendiamo quindi l’emanazione delle Linee Guida augurandoci che sapranno orientare il lavoro domestico e il lavoro privato di cura verso standard il più possibile uniformi a livello nazionale.

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