“A fronte di alcuni episodi di aggressione ad agenti di custodia avvenuti in questi giorni nelle carceri del siracusano, esprimiamo piena solidarietà agli agenti feriti e prendiamo atto delle dichiarazioni delle diverse sigle sindacali sulle condizioni insostenibili e sul sovraffollamento, che saranno oggetto di nuove interrogazioni al Governo. In alcune di queste strutture, nei mesi scorsi, alcune persone detenute sono morte a seguito di sciopero della fame”. A dirlo è il senatore del Partito Democratico, Antonio Nicita.
“Torniamo ad effettuare una serie di visite ispettive nelle strutture carcerarie della Sicilia orientale nelle ultime settimane di agosto. – sottolinea il vice presidente del gruppo PD – I problemi sono noti e li abbiamo ripetutamente denunciati, anche con specifiche interrogazioni parlamentari, dopo aver realizzato oltre 6 visite in un anno e mezzo nelle strutture carcerarie del siracusano: strutture non adeguate, sovraffollamento, personale insufficiente, assistenza sanitaria e psicologica del tutto insufficiente. L’approccio securitario “Law & Order” del Governo Meloni ha ulteriormente esasperato le condizioni carcerarie italiane. Da quando c’è il Governo Meloni la popolazione carceraria è progressivamente aumentata da 54.000 a 61.500 detenuti rispetto a una capienza di 48.000 posti. Non ci sono mai stati così tanti suicidi in carcere: 61 suicidi sono già più della media degli ultimi 35 anni, sono 21 in più dell’anno peggiore. Sei agenti di polizia penitenziaria si sono suicidati“.
“Serve una cultura della legalità e della sicurezza ma – prosegue Nicita – essa deve sempre essere accompagnata del rispetto della dignità della persona detenuta, la cui sanzione, in un paese civile, è la privazione della libertà e non la privazione della dignità“.
“Purtroppo – conclude il senatore PD – le parole e gli atteggiamenti del Sottosegretario Delmastro non sono, culturalmente e politicamente, adeguate al livello richiesto dal suo mandato e finiscono per alimentare una sottocultura securitaria della quale tutto il sistema penitenziario nel suo complesso finisce per essere vittima. Si cambi registro. Si ascoltino le parole del Presidente Mattarella”.