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⭕VIDEO – Appello della Lav: «Basta botti di fine anno, uccidono gli animali»

Diredazione SB

Dic 29, 2024

Si avvicina l’ultimo giorno dell’anno e, insieme, il timore che anche questa volta per i nostri amici a quattro zampe quella di Capodanno sia una notte di puro terrore. Il perché è ormai assodato: gli animali subiscono l’intensità sonora dei famigerati botti in un modo estremamente più violento rispetto all’uomo. Panico, terrore, smarrimenti, incidenti stradali e morte: questo è il Capodanno per gli animali! Un incubo causato da petardi e fuochi d’artificio che scatenano in loro stress, ansia e tensione, portandoli a perdere l’orientamento ed esponendoli così al pericolo. Un pericolo che oltretutto non riguarda solo gli animali, ma anche l’ambiente e la sicurezza pubblica.

In Italia, però, non esiste una Legge nazionale che vieti l’utilizzo dei botti di Capodanno!

Petardi e fuochi d’artificio sono un grave pericolo per gli animali e per gli esseri umani, eppure non esiste una norma nazionale che ne proibisca la vendita e l’uso. Un vuoto legislativo che è causa di quello che ogni anno è un vero e proprio bollettino di guerra.

Già nelle scorse settimane era stato lanciato un appello da parte di diverse associazioni animaliste, tra cui la Lav, per sensibilizzare le amministrazioni (ma anche i singoli cittadini) sul pericolo dei giochi pirotecnici per gli animali.

Il forte fragore scatena negli animali, infatti, una naturale reazione di spavento e li induce a reazioni istintive e incontrollate, come gettarsi nel vuoto, divincolarsi per strappare una eventuale catena, scavalcare recinzioni e fuggire in strada mettendo a repentaglio la loro incolumità e quella degli altri.

Da nord a sud esistono sì provvedimenti in alcune amministrazioni cittadine che dettano il divieto assoluto di utilizzare petardi, botti e artifici pirotecnici in occasione dei festeggiamenti della notte di San Silvestro. Sono escluse dal divieto bengala, fontane, bacchette scintillanti, trottole e girandole luminose, considerati artifici non pericolosi. Ma quanto viene rispettato questo divieto?

Le violazioni dovrebbero essere punite ai sensi dell’art. 7 bis del D. Lgs 267/2000 con la sanzione pecuniaria da 25 a 500 euro, ma ogni anno ci poniamo sempre la stessa domanda: quanto vengono rispettati i divieti e quante sono le sanzioni? 

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